Samuel dove sei?

Dove sono gli eroi del triplete?

Giocatore per giocatore, continua la nostra ricerca a distanza di 12 anni dal Triplete

“E’ con il suo acquisto che cominciammo a vincere tutto”, ebbe a dire Massimo Moratti, innamorato dell’estro dei Recoba, della potenza fantastica dei Ronaldo, il presidente che ci ha regalato anche artisti come Djorkaeff, Adriano, Ibra, Cruz e tanti altri, ma alla fine capì che per costruire una casa ci vogliono anche i muri. The Wall, così lo chiamavano a Roma, classe ’78, insomma stiamo parlando di Samuel, cognome del padre adottivo che lui si scelse raggiunta la maggiore età dopo che era stato abbandonato dal padre naturale nell’infanzia. La sua fisonomìa rispecchiava il suo gioco, testa rasata a 2mm, barba incolta, lineamenti granitici, occhi di ghiaccio, stopper duro, ma in realtà non cattivo. Non uno spaccagambe alla Cannavaro, ma forse l’ultimo grande difensore vecchio stampo della storia.

Oggi, Classe ’78, neo 44enne, dopo aver vinto tutto con l’Inter ha chiuso al Basilea, ha fatto il viceallenatore al Lugano, ma è anche tornato all’Inter da dirigente e osservatore, ma purtroppo per un breve periodo. Quindi ora collabora con la nazionale del suo Paese, l’Argentina.

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