Tutto ha Sensi

Cagliari-Inter risultato finale 1-2, al 26′ Lautaro, al 49′ Joao Pedro, al ’71 Lukaku su rigore

Sensi campione

Maran a sorpresa rinuncia al suo 4-3-1-2 per schierarsi a specchio con Conte, una mossa che sembra in realtà irretire più i sardi, che rimangono spesso bassi e faticano a trovare riferimenti in avanti. L’Inter risponde con un 3-4-1-2 in fase difensiva alzando Sensi in pressing su Nainggolan, ma ricomponendosi nel 3-5-2 in fase di possesso con lo stesso Sensi che si defila a sinistra e facendo viaggiare i compagni con Candreva e Asamoah molto alti e Vecino pronto a inserirsi. Ma è l’asse Sensi-Lautaro quella migliore, uno stupendo cross a foglia morta dell’ex sassuolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo conquistato da Asamoah trova il colpo di testa di Lautaro, che in un primo momento segnalato in fuorigioco si trova poi assegnato il gol da il Var. Poi ancora una stupenda traccia verticale del numero 12 per l’argentino che però non trova Lukaku. Ritmi nei primi 45 minuti comunque piuttosto compassati, forse il caldo, per il Cagliari una sola occasione, Cerri che da posizione ideale spara fuori.

Nella ripresa parte meglio il Cagliari, Inter passiva e dopo cinque minuti di pressione c’è il pareggio. Nandez s’invola in fascia liberandosi di Brozovic, cross sul secondo palo dove Pedro sovrasta D’ambrooso e batte un impietrito Handanovic.

I nerazzurri ci mettono una decina di minuti a riordinare le idee, poi sale in cattedra ancora Sensi, prima una traversa su punizione, poi s’inserisce in uno spazio creato dal movimento di Lautaro e con una magica veronica salta Pisacane che lo falcia in area. Sul dischetto è freddo il gigante Lukaku e il Biscione è di nuovo in vantaggio.

Negli ultimi 20 minuti c’è un po’ da soffrire, importante l’innesto di Politano che tiene la palla lontana dalla propria area e sfiora due volte il terzo gol. C’è anche l’esordio di Godin che dà un saggio della sua classe.

Si conclude una gara spigolosa, dove la squadra fa risultato, ancora da lavorare, sopratutto sul trio difensivo in fase di possesso, ma la squadra non è mai andata realmente in sofferenza. Per il Cagliari forse il grande equivoco è proprio Nainggolan, per farlo giocare davanti alla difesa Maran ha rinunciato ad un regista come Cigarini e i rossoblù forse non ci hanno guadagnato. Ora la sosta per le nazionali.

CAGLIARI-INTER 1-2
Marcatori: 26′ Lautaro (I), 49′ Joao Pedro (C), 71′ rig. Lukaku (I)

CAGLIARI (3-5-2): 90 Olsen; 19 Pisacane (75′ 29 Castro), 23 Ceppitelli, 15 Klavan; 18 Nandez, 6 Rog, 4 Nainggolan (85′ 8 Cigarini), 21 Ionita, 33 Pellegrini; 10 Joao Pedro, 9 Cerri (46′ 99 Simeone)
A disposizione: 1 Rafael, 20 Aresti, 2 Pinna, 3 Mattiello, 14 Birsa, 17 Oliva, 22 Lykogiannis, 26 Ragatzu, 56 Romagna
Allenatore: Rolando Maran

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 13 Ranocchia, 37 Skriniar; 87 Candreva (78′ 2 Godin), 8 Vecino (68′ 23 Barella), 77 Brozovic, 12 Sensi, 18 Asamoah; 10 Lautaro Martinez (77′ 16 Politano), 9 Lukaku
A disposizione: 27 Padelli, 46 Berni, 5 Gagliardini, 11 Sanchez, 19 Lazaro, 20 Borja Valero, 21 Dimarco, 30 Esposito, 95 Bastoni
Allenatore: Antonio Conte

Arbitro: Fabio Maresca

Ammoniti: Brozovic (I), Asamoah (I), Nainggolan (C), Ceppitelli (C), Pisacane (C), Ionita (C), Ranocchia (I), Nandez (C)

Recupero: 3′ + 5′

Assistenti: Del Giovane, Lo Cicero
Quarto Uomo: Marinelli
VAR: Fabbri
Assistente VAR: Preti