Moratti-Thohir, settimana decisiva?

Anche se Moratti ha bollato come chiacchiere il 90% di quanto si dice sulla trattativa con Thohir, di certo in settimana si potrebbe chiudere in un senso o nell’altro, fermo restando che un 10% di verità su tutto quello che si è detto non è poco per farsi un’idea. Dunque pare confermata l’offerta di Thohir, 260 milioni per l’80% della società, mentre Moratti propenderebbe sempre per la cessione di un 30-40% di quote, a salire poi negli anni, ma potrebbe anche ripensarci del tutto e non cedere nulla. Ma cosa spinge in un senso o in un altro? A trattenere Moratti ci sono ragioni di cuore, non c’è bisogno di spiegare perchè dopo tutti questi anni, ma anche di prestigio, perchè lasciare con una squadra declassata al nono posto non sarebbe una grande uscita di scena. Un’uscita graduale riportando la squadra a livelli competitivi e sopratutto lasciando in dote lo stadio nuovo legando ad esso il proprio nome sarebbe l’ideale, anche come ritorno economico e d’immagine. A spingere per la cessione immediata ci sono invece gli analisti della banca Lazard, a cui Moratti aveva dato mandato di far valutare la società, che considerano irripetibile un’offerta del genere e tremendamente rischioso non accettarla, pena un’uscita dal mercato della società. Ma ancora dall’altra parte a trattenere Moratti verso lo status quo c’è tutta una pletora di figure societarie che perderebbero il posto con l’avvento dei nuovi proprietari, nonchè calciatori che con Moratti hanno già il posto da dirigenti assicurato e nel frattempo possono prolungare oltre misura la loro carriera sul campo con emolumenti altissimi. Ci sono poi altri aspetti, non da ultimo valutare le serie intenzioni del magnate indonesiano, ma dopo mesi di trattative credo che Moratti si sarà fatto un’idea in un senso o in un altro. Più realistico che a prolungare le trattative sia la questione dei debiti: Il saldo tra crediti e debiti recita un passivo di 300 milioni, il prossimo bilancio si chiuderà presumibilmente con un passivo di 50 milioni, chi se li accollerà o in quale misura ripartirli? Su questo ancora si tratta.

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