Il profeta Isaia e i suoi seguaci

Interismo e servilismo

L’Inter è fuori dalla Champions. Lo fa pareggiando in casa con il Psv. Il momento topico, l’emblema è la “melina” fatta sull’1-1, il Tottenham stava perdendo a Barcellona, la qualificazione agli ottavi in quel momento era giunta, allora i difensori nerazzurri hanno cominciato a passarsi la palla orizzontalmente a fronte di un Psv inerme, che non pressava, deduciamo che questo atteggiamento sia nato da una precisa indicazione dalla panchina, dal Vate di Certaldo, ci chiediamo cosa ne pensano i dirigenti e la proprietà di un simile atteggiamento 

Spalletti profeta
Il profeta Isaia da Certaldo

Quello però che vogliamo chiederci è dove sta andando l’Inter? Quali sono le sue ambizioni? quale è il clima che si respira? Più volte abbiamo parlato di una provincializzazione in atto dell’interismo, di una perdita di ambizioni, portata avanti da schiere di opinionisti e siti che non fanno altro che indorare la pillola, attaccare costantemente e duramente chiunque osi criticare lo stato di cose presenti della nostra beneamata. Palloni gonfiati da talk show e da tele caciara che offendono i tifosi nerazzurri e si pongono da scudieri di allenatori improbabili, ma anche propaganda narcotizzante in rete, il tifoso interista sembra che non debba subire solo le umiliazioni sul campo di una squadra che non entra nelle prime tre da otto anni, ma anche essere bacchettato dalle suore superiori dell’interismo da convento e dai caporaletti dell’interismo da caserma, cosa ha fatto di male per meritarsi tutto questo?

Bulletti da tastiera, talebani invasati, pseudogiornalisti servili, analfabeti funzionali, che vogliono tappare la bocca e soffocare lo spirito critico interista, ma non bastava avere un allenatore che si crede il profeta Isaia, no, l’interista deve subire anche i lacchè del profeta, che spacciano un quarto posto strappato per i capelli come la vittoria della coppa del mondo, il pareggio in casa con il Psv e l’eliminazione dalla Champions come una tappa di una crescita inarrestabile, a tutti loro non resta che rispondergli con un pacato e garbato invito: andate a tifare il Barletta. Siamo stufi.