Conte alla rovescia

Tifosi interisti contro o a favore di Conte

Considerazioni di mezza estate, cresce l’attesa per la nuova stagione nerazzurra

Cari amici, eccoci nella terra di mezzo o di nessuno, quando ancora nulla è definito, ma c’è una certezza, Antonio Conte è l’allenatore dell’Inter. Inutile dire che per il suo passato si tratta di una scelta che ha creato divisioni e opinioni diverse nella comunità del Biscione, come giusto che sia.

Abbiamo sempre detto come interisti che affari con la Juve non si fanno, però c’è da dire che il tecnico pugliese ha lasciato la Juve anni fa e nemmeno da amico. Non c’è quindi un passaggio diretto dai bianconeri ai nerazzurri. In mezzo ci sono stati nazionale italiana e Chelsea. Antonio Conte inoltre, in tempi non sospetti, si è sempre definito libero professionista, alla Ibrahimovic.

Molti amici interisti ci ricordano però la vicenda Lippi, ma altri altrettanto giustamente ci ricordano Trapattoni, e Ibra e Viera aggiungiamo noi. Nonostante ciò ritengo il comunicato della curva nord su di lui assolutamente legittimo e in parte condivisibile. In questi mesi abbiamo duramente criticato i gruppi organizzati e ribadiamo tutte le critiche, prima ancora di Mentana e Damascelli abbiamo definito da “brigatisti” certi loro comunicati e lo confermiamo, ma in questo caso no. Anzi, proprio per una volta che gli ultras fanno un comunicato in cui non insultano, non minacciano, non danno patenti di interismo come loro solito, ma si limitano a esprimere pacatamente la loro opinione, a ricordare a Conte una verità lapalissiana, cioè che noi non siamo la Juve, auspicando che Zanetti e Oriali gli spieghino cos’è l’interismo, cosa che a quanto pare sta succedendo, tutti sono insorti, ma forse è come la favola di quello che gridava al lupo al lupo. La curva si è meritata una certa fama per certi comportamenti passati e ora nessuno si accorge quando cambia registro. D’altronde quando diciamo che il secondo verde non deve comandare e sostituirsi alla società non vuol dire che debba limitarsi a fare cori e coreografie, è legittimo che esprima la propria opinione senza imporla agli altri e come è legittimo che lo facciano tutti i tifosi come lo facciamo noi sul nostro sito e la nostra community sui social.

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Piccolo post scriptum sull’addio di Spalletti, è passata inosservata la clamorosa stoccata del tecnico di Certaldo alla società, quando nel salutare la tifoseria, ha detto che non era l’unico a metterci la faccia, ma c’erano anche i tifosi, come dire che la società e i dirigenti non c’erano. E qui si conferma quanto abbiamo sempre detto, Spalletti non difendeva l’Inter, ma se stesso e il suo operato, attaccando la società e i giocatori cercando di portare i tifosi boccaloni dalla sua parte. Perchè se dici di difendere l’Inter allora dovresti essere unitario, non fare guerre di corrente e chi accusa Icardi di individualismo e superbìa nulla ha da dire su Spalletti, su Nainggolan, su Perisic che chiedeva di essere ceduto alla prima sconfitta? Amala, regular-pazza Inter amala.

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