La curva nord insulta tutto e tutti

Gli ultras danno dei “gobbi” al resto della tifoserìa

Il tifo organizzato attacca Icardi, gli interisti, i giornalisti, ma è sempre più isolato e minoritario

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Ventesimo del primo tempo di Inter-Roma, 33esima giornata di serie A, i nerazzurri stanno faticosamente cercando di recuperare lo svantaggio, quando dalla curva nord iniziano a partire cori come “Icardi uomo di m…” e “Icardi figlio di p…”, i quali vengono prontamente sommersi dai fischi di tutto il resto del pubblico presente, che esprime così il suo dissenso. Volano insulti e gestacci dalla curva nord e la scena si ripete nel secondo tempo, quando l’ex capitano si alza per scaldarsi e il pubblico lo applaude, poi al suo ingresso lo incita e la curva ancora lo insulta e canta “voi siete un pubblico di m…” rivolto agli altri spettatori, san Siro risponde con “scemi, scemi” e altri fischi. Poi un altro coro incomprensibile, forse “in trasferta quando venite”. Argomentazione risibile, che vorrebbe dire che il vero tifoso è solo quello che va in trasferta, dimenticando che magari tanti che popolano tribuna e distinti andavano in trasferta in altre epoche quando magari molti attuali frequentatori della curva non erano nemmeno nati, che magari tanti non vanno in trasferta proprio perchè ci sono gli ultras, o che non tutti possono permetterselo o perchè sono fatti loro. Ma questo è solo uno dei tanti moralismi e odiose patenti di tifo che il tifo organizzato dispensa con spocchia verso gli altri tifosi. I ragionieri del tifo che stanno a guardare quanti cartellini hai timbrato tradiscono solo la loro realtà di disadattati nella vita reale. D’altra parte c’è chi entra gratis allo stadio e chi si paga il biglietto, c’è chi costa centinaia di migliaia di euro all’anno in multe e squalifiche alla società e chi contribuisce economicamente, c’è chi fa il tifoso di professione e chi per passione senza prevaricare gli altri e imporre le sue opinioni.

L’altra curva

Come se non bastasse però, gli ultrà oggi se ne sono usciti con un comunicato sui social (mezzo che dicono di disprezzare), in cui definiscono “gobbi mancati” praticamente tutti i tifosi interisti, tranne loro, solo per aver difeso Icardi. In teoria ci sarebbe da offendersi, in realtà c’è solo da sorridere perchè è una barzelletta, l’intero stadio di san Siro tranne il mitico settore verde, sarebbe, secondo LorSignori, composto da “gobbi” (juventini ndr). Una comica, fa quasi tenerezza.

Se poi a darti del gobbo sono gli hooligans della Lazio e del Varese che da 40 anni infangano l’Internazionale Milano con cori razzisti, antisemiti, svastiche, croci celtiche, coreografie neonaziste, violenze gratuite, motorini gettati sugli altri tifosi, puoi solo provare compassione. In curva c’è di tutto, gente normale che vuole solo tifare, come malavitosi, disagiati, estremisti politici, ma non mi interessa qui fare un trattato sociologico, la cosa poco sottolineata di questi gruppi organizzati è il loro pomposo moralismo, la loro solenne retorica autocelebrativa che nasconde solo il loro vuoto mentale. Ma se fai la morale a Icardi e non gliene fai passare una (chissà, forse perchè hai il dente avvelenato per i noti fatti di Sassuolo-Inter?) e poi fai il lassista benevolo e chiudi uno e due occhi sulle marachelle di Nainggolan e Perisic, sulle provocazioni in conferenza stampa del tuo vate di Certaldo contro dirigenti e giocatori, quanto marciume ipocrita devi avere nella pancia? Altro che coerenza.

Immancabile poi il rituale paragrafo delirante, da perizia psichiatrica, sui media che demonizzerebbero il loro mondo, su cui invece ancora una volta c’è da richiedere un’informazione maggiormente corretta dal momento che proprio i media continuano a parlare di “interisti divisi”, “interisti contro Icardi”, quando stiamo parlando di un settore contro sette-sette settori del Meazza. Spesso invece i giornalisti si rendono involontariamente complici degli ultras, dipingendoli come gli unici rappresentanti delle tifoserìe, dandogli un enorme visibilità e spazio, cosa che fanno anche giocatori, allenatori e dirigenti, che spesso si rivolgono solo a loro, discriminando gli altri tifosi.

Ci sono un milione di tifosi interisti che tutte le domeniche soffrono sul divano, nei pub, al computer, alla radio, cinquantamila che popolano san Siro e ottomila che gli danno dei gobbi. La società da che parte sta?

Amala.

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