Viaggio nel mondo diverso e parallelo

Stiamo diventando come i milanisti?

Tutto il mondo è paese? La comunità milanista sembra ricalcare alcuni punti della comunità interista. Anche l’universo rossonero sembra in maniera principale dividersi tra chi non tollera la critica e chi invece ammette la critica

L'abbraccio tra Spalletti e Gattuso

Questa la mia primaria conclusione dopo aver studiato il “nemico” per qualche giorno, tra tv locali e social networks, ruotando intorno a Bologna-Milan di martedì scorso, chiuso con uno scialbo 0-0

Ecco allora che qualcosa mi suona familiare, vedo tra i cacciavit chi difende a spada tratta Gattuso e chi invece “osa” la critica. La mossa difensiva scatta quindi brandendo l’idea che con la rosa modesta che ha, Gattuso non può fare di più. E’ vero che è vero che l’organico del diavolo è molto più scarso di quello dell’Inter, ma in realtà il principio è lo stesso di quelli che dicono che Spalletti non può fare di più con i giocatori a disposizione, e cioè in questo caso non tanto scaricare le colpe sui giocatori o sulla società che non ha preso giocatori, ma trasmettere il messaggio “accontentiamoci di quello che passa il convento”. 

Ricordate un anno fa chi diceva che Spalletti faceva sempre giocare gli stessi undici perchè le riserve erano scarse e poi si è scoperto che tra le riserve c’era un certo Cancelo e un certo Karamoh? Ora probabilmente tra le riserve del Milan non ci sono Cancelo, ma il concetto è quello, si difende sempre e comunque l’allenatore o per riscaricare colpe su giocatori e sopratutto società in alcuni casi, oppure in questo caso per dire che bisogna accettare tutto, perchè il Milan si ama e non si discute.

Ma eccoli lì, i Mauro Suma e i Pelegatti, vecchie volpi astute, pronti a dire “andate a vedere il Barcellona se volete lo spettacolo”, oppure “cosa doveva fare Gattuso con tutti gli infortunati e come si fa a dire che non ha provato a vincere a Bologna?”, ma ecco da chi sono andati a scuola i colleghi dirimpettai interisti della trasmissione.

D’altra parte Silvio Berlusconi, che di comunicazione se ne intende, disse che al tifoso medio non piace sentire critiche verso la propria squadra e gli Emilio Fede hanno sempre rappresentato un elemento cardine del berlusconismo, il quale poi è stato costituito ovviamente anche da altri aspetti, ma non è questa la sede per approfondire.

Per la nostra Inter però tutto questo è nuovo, gli Emilio Fede sono una novità per il continente nerazzurro perchè l’Inter ha sempre rappresentato il mondo libero rispetto al totalitarismo e alle dittature teologiche, la critica è sempre stata nel Dna dei tifosi interisti, ovviamente la critica non deve essere catastrofica o pessimista, deve essere equilibrata con i pro e i contro, ma nel mondo libero interista c’è sempre stata, poi sono arrivati i Mauro Suma in versione “interista”.

Meglio che no, rimaniamo interisti.