Quanto conta la psicologia nel calcio

gabbiadini southamptonIn questi ultimi giorni sono successi nel mondo inglese del calcio alcuni fatti che troviamo interessanti a livello di aspetti umani e psicologici, ma che valgono anche per qualsiasi nazione. Il primo aspetto parte dalla netta vittoria (3-1) del Leicester contro il Liverpool, da subito definita da vari tabloid, non solo inglesi, ma anche dalla maggioranza dei fans del Leicester, come la vittoria degli ammutinati, oppure dei traditori. I fatti sono noti: Ranieri è stato licenziato, sembra per opera di alcuni giocatori, le Foxes non segnavano da 810 minuti, Vardy ha segnato una doppietta e tutta la squadra è ritornata a livelli dello scorso vittorioso campionato. Ricordiamo  allora con ironia che l’attuale allenatore di transizione si chiama Shakespeare e subito viene da pensare ad alcune opere del grande scrittore (Giulio Cesare, Amleto, Macbeth, RiccardoIII) che si concludono tragicamente. Insomma grande vittoria scaccia crisi, ma anche scaccia Ranieri e qui emerge la potenza della psicologia e la relazione umana tra certi giocatori e allenatori. Meno ironico, ma molto pertinente allora il commento di Jamie Carragher, ex del Liverpool e molto critico anche nei confronti dei Reds, che arriva a dire: “Non avevo mai visto una partita in cui entrambe le squadre dovrebbero nascondersi dalla vergogna”. Bellissima sintesi che senza scomodare Sigmund Freud esprime pienamente gli aspetti relazionali della situazione. Il secondo aspetto emerso in questi giorni si riferisce sempre ad aspetti umani ma in un clima psicologico del tutto differente, dove il personaggio principale è invece un giocatore in questo momento molto apprezzato. Parliamo di Gabbiadini, appena arrivato in Premier e autore di cinque gol in tre partite. E’ il nuovo beniamino del Southampton e nelle interviste non perde occasione di mandare alcune stoccatine a Sarri, il suo ex allenatore al Napoli. Nuovamente emergono gli aspetti relazionali e come possono influire nel bene e nel male su rendimento e la psicologia di un atleta che ci inducono a concludere proprio con quanto affermato da Gabbiadini dopo la gara contro il Manchester United: “Quando una persona come Mourinho ti viene incontro e ti dice – Sei stato bravissimo, hai segnato due gol da fenomeno – , senti qualcosa di grande dentro di te”. Non c’è bisogno di dire altro.

Nella foto: Gabbiadini esulta con la maglia del Southampton.