Le pagelle di Inter-Benevento 2-0

FOTO ANSA / Roberto Bregani

Handanovic 6,5 Si oppone al tiro di Coda evitando di far sprofondare la squadra nel baratro.

Cancelo 6,5 Nell’undici titolare è l’unico che sa crossare, l’unico a mettere due cross decenti nel primo tempo e a battere i due calci piazzati che fruttano i due gol.

Skriniar 7 Se Suning vuole dimostrare ambizione non deve vendere MAI questo ragazzo. Sblocca il risultato mettendoci il testone, qualche affanno dietro, ma è l’unico a prendersi la responsabilità di impostare.

Ranocchia 7 Mi fa enormemente piacere la rinascita di questo ragazzo, insultato e denigrato, di capitan Ranocchia, autore anche di un gol.

D’Ambrosio 5,5 Onestamente messo a sinistra non può fare più di tanto, teso all’inizio, poi fa il suo, ma la fascia è sbagliata.

Vecino 5 Non è il Gerrard a cui era stato paragonato ad inizio stagione, non lo è mai stato, ma non è nemmeno il giocatore in crisi che stiamo vedendo da settimane. Da recuperare.

Gagliardini 5 Stesso discorso di Vecino, ma che poteva essere di Ranocchia, di Kondogbia, del Karamoh bocciato da tutti dopo il Pordenone. E’ avvolto in una patina di lentezza che non ne fa il vero Gagliardini.

Rafinha 5,5 Parte con la consueta personalità, poi dopo il primo errore e i conseguenti urlacci di Spalletti si deprime limitandosi al compitino di interno sinistro.

Candreva 6 Quei dieci minuti da trequartista centrale uno squarcio di quello che potrebbe essere Candreva in quel ruolo o da seconda punta. Non è un’ala.

Eder 5 Perde tutti i confronti, non vede palla.

Perisic 4 Da Puma a bradipo. L’evoluzione di Perisic.

Karamoh 6,5 Il suo ingresso accende subito la luce, conquista immediatamente il corner dell’1-0.

Brozovic sv

Spalletti 4 Tutti i seppur pochi dati positivi della serata vanno contro le sue scelte dei mesi precedenti: le riserve Cancelo e Karamoh sempre tra i più propositivi e qualitativi, Candreva trequartista centrale un’ottima opzione, noi lo diciamo da tempo, chi ha provato a proporglielo in conferenza stampa mesi fa ha ricevuto in cambio sorrisini e battutine sarcastiche, ma noi non abbiamo il patentino di Coverciano.