Il pagellone 2023/24

I voti finali dell’Inter campione

Sommer 9 Il gatto Silverstrommer è arrivato in punta di piedi, proprio come il gatto Silvestro che si guarda e si aggira circospetto, tra mille scetticismi. Nel calcio di oggi un portiere alto 183 cm è considerato bassissimo, ma lui ha dimostrato una reattività e una prensilità impressionante, smentendo i preconcetti, ma chiaramente è nel gioco coi piedi come undicesimo di movimento che è stato maggiormente chiamato in causa, dimostrandosi superiore in questo al suo predecessore Onana. Comunque non si contano i clean sheet, ma anche avere la concentrazione di fare una parata a partita non è da tutti, ma da grandi portieri.

Audero 7,5 Alla fine il suo spazio se lo è ritagliato anche questo ragazzo ex Sampdoria, dimostrando caratteristiche molto simili al portiere titolare, non certo un caso, i nostri dirigenti lo hanno evidentemente voluto in questo senso. Bravo anche lui perciò.

Di Gennaro 6,5 Per lui spazio all’ultima partita, facendosi trovare pronto. Bravo.

Darmian 9 Il Darmianitico è lo Javier Zanetti italiano, non solo per la riga e i capelli sempre a posto, non solo per la compostezza nelle interviste, ma anche per l’eclettismo, per essere il jolly della squadra, destra-sinistra, “braccetto”, ala, ma sopratutto rendimento, è il prezzemolo sempre fresco e di qualità, la condizione di forma sempre alta. Amalo. Il raziocinio nella pazza Inter.

Bisseck 8 Gran Bistecck sembrava un enorme arbusto acerbo ad inizio stagione, Inzaghi se lo è lavorato ben bene tenendolo nascosto e alla fine lo abbiamo visto cavalcare a Lecce e poi fare pure un gol eccezionale a Bologna in compagnìa di Bastoni, da terzo a terzo, never seen.

Bastoni 9,5 Io non ho mai visto niente di simile, non voglio esagerare, per carità, ma uno che parte da difensore centrale e va a fare l’ala sinistra non l’ho mai visto. In tempi non sospetti l’ho paragonato a capitan Facchetti. Fisicità, tecnica, atletismo, corsa, cross, lanci lunghi, gol dai calci piazzati, tutto. Totale. Il ragazzo di Casalmaggiore di Cremona. Meraviglioso.

De Vrij 8,5 Non più il titolare inamovibile degli anni precedenti, ma comunque uno stampino al centro della difesa, si è sempre fatto trovare pronto. Le palle alte sono tutte sue. Sicurezza.

Acerbi 9 Si è adattato anche al centrosinistra, al centro ha saputo essere una sicurezza, nella tormenta ha saputo subìre di fronte ad attacchi ingiusti, dedìto alla causa e senza fronzoli e sbavature.

Pavard 9 Infortunato nella prima parte di stagione, si è esaltato nel gioco di Inzaghi, integrandosi a pieno e regalando momenti da ala destra.

Dimarco 10 Beh che dire, oltre ogni limite e aspettativa, la ruota che si allarga in fascia oppure arriva a fare la seconda punta, persino di centrodestra, il cuore e l’anima di questa squadra con Milano tatuata sul corpo.

Dumfries 7 Dum Dum Denzel Washington Dumfries ci ha regalato bei momenti, qualche gol qualche assist, ma in generale ha sempre dato l’impressione che poteva dare di più, non punta e non salta mai l’uomo, ma quello non lo fa quasi più nessuno, però i cross sono apparsi spesso monotoni, sempre basso rasoterra, ha alternato momenti più brillanti a periodi poco convincenti. Comunque grazie anche a lui.

Cuadrado 7 Arrivato proprio per sopperire alla mancanza di un esterno da 3-5-2 che salti l’uomo, come dicevamo prima, ha fatto intravedere buone cose, ma è stato martoriato dagli infortuni.

Calhanoglu 10 Ad inizio stagione dicevamo che mancava un incontrista davanti alla difesa, ma eccolo qui a smentirci, però in versione propositiva, il capolavoro di Inzaghi, ma anche di sè stesso, stile e classe contro i suoi beceri ex tifosi, punto di riferimento del centrocampo, rigorista infallibile, gestione e lancio lungo.

Barella 9,5 Grinta, corsa, cuore, qualità, sempre nel posto giusto nel momento giusto, quello che recupera, quello che suggerisce, quello che è nel centro del gioco, l’anima del centrocampo ovunque. Amalo.

Mikhitaryan 10 L’inamovibile Mikhi Mouse. C’era chi si chiedeva perchè fosse insostituibile. Ma perchè ha saputo rapportarsi con ogni compagno di squadra in maniera perfetta, che fosse scambiare con Lautaro che veniva incontro, ma soprattutto gestire la ruota di sinistra con Dimarco e Bastoni coniugandosi coi loro movimenti. Sempiterno.

Asslani 7,5 Per lui poco spazio di fronte ad un Calhanoglu così, eppure quando è entrato ha fatto vedere grandi scenari, tiro da fuori, senso della posizione. Alla prossima stagione dunque.

Klaassen 7 Peccato non aver potuto apprezzare le sue doti, che c’erano, per lui pochi minuti, ma senza mai una polemica. Grazie.

Sensi 7 La classe e il cristallo, purtroppo fragile nei muscoli, come Alessandro Bianchi, gli interisti comunque ti hanno apprezzato.

Frattesi 9 Il vero numero dodici, una media realizzativa impressionante, c’era chi reclamava un suo utilizzo dal primo minuto, ma sono gli ultimi venti minuti a farne un orologio perfetto, è quello il suo orario, per le sue caratteristiche d’assalto. Le sue esultanze sono state un plus.

Carlos Augusto 8,5 Eclettico, pimpante, sembrava destinato ad un ruolo marginale, invece si è ritagliato uno spazio importante. Tonico.

Buchanan 7,5 Idem con patate, anche se con meno minuti, sembrava veramente un comprimario, invece nel poco tempo che ha avuto a disposizione Mitch Buchanan di Bay Watch ha saputo esprimersi con dribbling e tiri. Da rivedere nella prossima stagione.

Lautaro Martinez 10 e lode. Beh, oltre ogni limite, dove può arrivare uno che segna gol a valanga e poi gioca per la squadra, si sacrifica, fa assist, viene incontro per gli inserimenti dei centrocampisti, fa la prima e la seconda punta, umile campione, instancabile capitano, leader nei gol, nei movimenti, negli scontri di gioco.

Thuram 10 Nessuno se lo aspettava così, è il colpo dell’anno, gol sempre determinanti, bomber mai banale, devastante negli spazi così come perno d’attacco, velocità, classe, riferimento e quel pizzico di simpatia extracampo che non guasta.

Arnautovic 8 Era nella rosa del Triplete ed è nella rosa della seconda stella. Fortunato o portafortuna? Però questa volta ci ha messo del suo. Pazzo e ora anche maturo.

Sanchez 8 Vecchio leone, alla lunga c’è stato bisogno anche di lui. Per anni l’Inter lo ha inseguito, alla fine lui si è preso le sue soddisfazioni.

Simone Inzaghi 10 e lode. Il più sottovalutato di tutti, inventa un calcio innovativo, ma alcuni non lo capiscono, inventa uno stile nuovo, dà spazio alle individualità e intanto un nuovo sistema di gioco, nel frattempo non risponde alle provocazioni, esprime buon senso e bel calcio, serenità e sempre sul punto, coraggio e gentilezza, il popolo interista è conquistato.