Tifocronaca di Inter-Roma 27 aprile 2025

Tra squarci di sole e nuvole abbiamo vissuto un’altra giornata emozionante a San Siro, da ricordare a dispetto del risultato che non ci arriderà. Con me questa volta c’è la star del calcio dilettantistico femminile milanese, nota come la Ronalda di Piazza Prealpi. Si gioca alle 15, c’è il tempo di rifocillarsi con una piadina montanara, poi salamella con cipolle e funghi per me, invece con cipolle, peperoni e maionese per lei, più patatine fritte per tutti e birra. Dopo questo leggero pasto, smaltiamo con la scalata verso il terzo anello lungo le torri, faccio da Cicerone spiegando dove là sorgeva il vecchio ippodromo ora c’è un prato incolto manco fossi Celentano e ricordato anche il vecchio palasport crollato dopo la grande nevicata del 1985, le spiego di tenersi pronta al 20′ quando la torcida inizierà a tifare e dispiegare le bandiere dopo l’ormai consueto sciopero. Prendiamo posto e affianco a noi un turista inglese dorme placido indossando una maglietta a righe da marinaio, manca solo lo scroscìo delle onde del mare per lui, ma non siamo in Liguria. Si vede anche questo a San Siro, insieme ad un gruppo di greci palestrati e tatuati venuti a tifare Inter. Noi comunque siamo ben svegli, anche la curva nei primi minuti fa qualche coro personalizzato per i giocatori, poi silenzio che addormenta anche la partita, poi ripartono i cori, l’inglese si sveglia ma segna anche la Roma, un gol del cavolo frutto di un rimpallo, mannaggia. I ragazzi danno tutto, ma non sono lucidi e reattivi, lo stadio s’incazza per alcune decisioni arbitrali, c’è comunque fair play in campo, però rispetto alle partite di champions solo il secondo verde fa un tifo continuo, ma il momento più bello è quando i giocatori a fine partita vanno sotto la curva tra applausi e incitamenti nonostante la sconfitta anzi motivo maggiore, mentre l’arancio e il blu si erano già svuotati, rimane anche gran parte del rosso ad applaudire però. Un altro momento molto bello è stato il saluto a Jair di tutto il popolo nerazzurro, indimenticata ala degli anni ’60. Si scorge già la partita di Barcellona, usciamo quasi per ultimi e fuori dallo stadio fraternizziamo con una coppia brasiliana, tifosi del Corinthias come Ronalda, la quale però compie un errore madornale di inesperienza chiedendo uno spritz ai baracchini, non proprio il luogo per trovarne uno buono. Finiamo con un simpatico giro nel fantastico nuovo quartiere di Tre Torri tra grattacieli, verde e tante maglie neroblue, finisce così una giornata piena di luce, ora danno tutti l’Inter per morta, ma non è finita. Alla prossima..
Amala