Roma-Inter in venti righe

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Parliamo di Roma-Inter, ma anche del momento del Biscione

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Questo due a due a Roma è stato un po’ strano, intanto il nostro punto di forza in questo inizio di stagione è sempre stato la difesa, ora becchiamo quattro gol a Bergamo, ma due su calcio piazzato, invece stasera due gol presi sembrano troppi contro questa rometta, subiamo troppi tiri, in generale questo punticino è un campanello d’allarme e non un punto guadagnato. Abbiamo perso la cattiveria davanti, facciamo un bel centrocampino là in mezzo mettendo tutti i palleggiatori a disposizione, ma siamo in calo fisico, è evidente.

Io non so che partita hanno visto Adani e Trevisani su Sky, più che cronista e analista tecnico sembravano due ultrà del Boca Juniors che hanno appena incontrato Maradona per strada che li ha invitati a bere del mate a casa sua, questa serie A ha fatto un passo indietro rispetto alla stagione scorsa, la Juve ha aumentato il divario con tutte, non ci siamo proprio.

Spalletti è imbarazzante davanti alle telecamere, continua la telenovela con Totti, glissa sul rigore su Zaniolo, non è così amato dai tifosi interisti come ci vogliono raccontare, è troppo arrogante, parla troppo, mette Perisic a destra, fa regolarmente il secondo cambio all’82’ e non vede Lautaro.

Questa estate avevamo espresso le nostre perplessità su Nainggolan, le potete leggere QUI e QUI, prima di sentire le solite frasi fatte sugli interisti risultatisti e che salgono o scendono da fantomatici carri. L’Inter è un’idea, giocatori, allenatori e dirigenti sono solo buoni o cattivi interpreti destinati a passare e non durare.

Otto gol subìti nelle ultime cinque partite, una sola vittoria contro il derelitto Frosinone, sette gol fatti, ma tre al Frosinone, ah potessimo sempre incontrare i ciociari.

Quanti ex, Jesus, Santon, Zaniolo e quel Schick, quasi ex, che sembrava destinato all’Inter, dall’altra parte Spalletti, ma mancava Nainggolan.

E ora si va a Torino nel giorno di Sant’Ambroeus, che sarà lui a segnare?