Quei fischi necessari

Comincerei dai fischi di S.Siro dopo lo sconsolato ed ulteriore pareggio inutile. Questi fischi non sono semplicemente scontati dopo due mesi di scarsi risultati, non sono solo giusti visti il desolante spettacolo, ma sono soprattutto fischi necessari. Necessari perchè devono servire a scuotere la società da una sottovalutazione della profonda crisi in corso, inchiodata com’è a quel disastroso “si può migliorare, ma stiamo bene così”, a quell’idea sbagliata che basta qualche accorgimento, ma siamo una grande squadra. L’Inter attuale è composta da un nucleo di vecchi campioni a fine carriera, un gruppo di giocatori non all’altezza, soprattutto a centrocampo, qualche giovane sottoutilizzato. Fanno eccezione Handanovic, Jesus e Guarin. Un po’ poco. A fine stagione Chivu, Samuel, Stankovic e Milito avranno raggiunto il loro definitivo capolinea sportivo. Silvestre, Gargano, Mudingayi, Alvarez e Jonathan non potranno essere confermati per evidenti limiti, mentre Sneijder e Coutinho sono partiti già adesso. Si tratta di 11 giocatori da sostituire, a cui si aggiungono un regista, un terzino e un altro attaccante che già mancano alla rosa. E’ chiaro che sarà impossibile coprire in una sola sessione di mercato una voragine del genere, considerando che i ricavi da queste uscite sarebbero comunque bassi. Le due alternative sono o riconfermare in larga parte i giocatori sopracitati andando incontro alla sacrosanta contestazione della piazza, o puntare massicciamente sui giovani, facendo un’operazione di chiarezza, dicendo chiaramente che per due anni non si punta allo scudetto (cosa che già avviene ora, ma con una rosa usurata e senza un progetto di fondo), ma c’è un progetto fondato sui giovani.

4 commenti su “Quei fischi necessari

  1. Bravo Francesco: vedo che siamo sulla stessa linea! Ormai non basta più nemmeno fischiare, ci vuole una costentazione molto più forte: soprattutto da parte dei tifosi che sono a Milano. Sempre in forma civile: per carità! Ma occorre!!! Vogliamo tutti bene a Moratti ma l’Inter è superiore a tutti: è una cultura, una identità persino politica! E’ stata sempre vittima e perseguita dai poteri del momento: persino dai tanti pennivendoli che disonorano il giornalismo. Non dimentichiamo che fu oltaggiata dal fascismo costringendola persino a cambiare nome! Ostracismi incivili e idioti che gli vengono, ancora oggi, “frustati” adosso in modo ignobile. Juve e Milan ebbero persino l’onore di una puntata a porta-a-porta come squadre migliori d’Italia. Chissenefrega verrebbe da dire, ma non sarebbe giusto. Ricordo negli anni ’60 l’orgoglio e la bandiera che fu per gli italiani all’estero. Quanti emigranti che seppur tifosi di altre squadre si sentivano orgogliosi dell’Inter per l’onore e motivi di rivincita identitaria, non solo nazionale, ma, anche sociale! Ricordo di un tifoso della Roma che era in vacanza in Italia dalla Germania: si avvento’ contro un tifoso juventino reo di essersi permesso di screditare l’Inter! Eppoi, quella nascita dovuta ad un gruppo di artisti e uomini di cultura: fantastico. Sembra strano ma quando informo i tanti tifosi di queste origini della nostra beneamata, molti restano sorpresi: sia adulti che giovani non ne sono a conoscenza. In fondo, come incolparli: non ne parla mai nessuno. Ed è deprecabile che anche i “fighetti” dirigenziali nostrani sono assenti da certe divulgazioni. Del resto, non abbiamo saputo nemmeno sfruttare a livello di marketing il triplete: una conquista che ha fatto invidia a tutto il mondo! Tornando alla situazione attuale, dobbiamo avere il coraggio di denunciare con forza lo stato fallimentare attuale. La vicenda Ranieri è una parabola che si ripete anche quest’anno anche se in forme diverse. Nel momento in cui la squadra aveva bisogno di sostegno, creiamo una bomba devastante e destabilitatrice con Sneijder: andava venduto ma non in questo modo! E ci ritroviamo senza il Cou. Se ci fosse stata la reale volontà di prendere Paulinho ci si sarebbe mossi in anticipo. Quindi assistiamo a balle continue senza un progetto vero il cui unico obbiettivo è solo fare cassa! Gli stessi giocatori in campo vengono presi da sfiducia e dalla mancanza di volontà seria da parte della società di fare una grande squadra. Se poi, gli errori sono frutto di buonafede vorrà dire che siamo di fronte a degli improvvisati! Mollato Oriali da giochi di palazzo in perfetto stile “Jago”, abbiamo solo un signore che si va a godere le varie spiagge del mondo per farsi delle belle abbronzature!!! Comunque, mi chiedo: come è possibile che non c’è calciatore che una volta lasciato l’Inter ne parla sempre con acredine??? Del resto, Materazzi docet: una bandiera straordinaria non nobilitata a dovere; se fosse rimasto nello spogliatoio avrebbe dato ancora tantissimo con i suoi consigli ai vari Ranocchia, Jesus e Silvestre. Ma tant’è! Mi dà l’impressione, la nostra società, di essere un po’ troppo snob e con la “puzza sotto il naso”. E sinceramente, l’Inter, con la sua storia, è tutta un’altra cosa!!!
    Speriamo benne!!!!

  2. Caro Francesco, tanti e tanti amici interisti con cui ho parlato sono tutti avviliti e pieni di rabbia!
    Ormai, ci vuole una civile ma ferma e forte contestazione. Se volevano prendere “veramente” Paulinho, avrebbero spianato la strada già in anticipo. Tutto calcolato: a loro interessa fare cassa. Balotelli al Milan brucia e tanto: è il segno di una sconfitta senza attenuanti!
    Mamma mia che disastro!!! Fammi sapere, se puoi, di un ragazzo che ho molto apprezzato e che non ho più visto: Bianchetti. Molto bravo.
    Ciao

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