Notizie nerazzurre – Joao Mario: “Ho sbagliato”, Ranocchia: “Milano città della vita”

Inter news, Ranocchia su Inter Tv, Joao Mario su Sky

Una settimana davvero travolgente e caliente, che si chiuderà domani con la partita a Marassi contro la Sampdoria. Già raccontato tutto sul match di martedì, compreso tutto quello che è scaturito sulla telecronaca di Sky, ma anche delle emozioni allo stadio, occupiamoci ora di due lunghe interviste rilasciate in questi giorni da parte di calciatori interisti in questo momento un po’ in disparte, ma la cui storia merita di essere raccontata.

Frog ranocchia Inter
The Frog – Ranocchia 23

Il primo è Joao Mario, reduce da un’estate difficile, si era messo nei pasticci dichiarando di essere pentito della scelta di venire a Milano, creando così delle difficoltà alla società intenta a “piazzarlo” ad un buon prezzo e provocando la reazione piccata, anche in maniera eccessiva, di una parte della tifoseria. Oggi Joao Mario parlando a Sky cerca di rattoppare, ammette di “aver sbagliato”, ma spinge anche a criticare un certo suo “body language” sul campo e confessa di “non aver sempre dato il massimo”.

Ma ora Mario sembra avere le idee chiare, dichiara di aver capito quale sia il suo “ruolo”, non il trequartista, “perchè in Italia al trequartista si chiedono tanti gol”, nemmeno l’ala come nella nazionale portoghese, ma “il mediano”. Probabile che Spalletti gli darà una chanche nelle prossime partite anche perchè il giocatore va recuperato, considerato quanto è costato.

Ma anche Andrea Ranocchia ha parlato (è lui l’altro giocatore), ai microfoni della Tv ufficiale dell’Inter, permettendoci di conoscerlo meglio. The frog si ritiene una persona matura (andato a vivere da solo a 16 anni”), non “introversa” come molti credono, che ha avuto una svolta quando è andato a giocare in prestito in Premier. Ricordiamo che era un momento difficilissimo, non tanto per le critiche che ci stanno a questi livelli, ma per gli squallidi insulti che riceveva a migliaia sui social networks, contro i quali lui ha sempre risposto con educazione e ironia. Ranocchia ha pagato per errori suoi, ma anche per aver giocato in un ruolo non suo per anni (laterale destro nella difesa a tre), per i pregiudizi che la sua faccia da bravo ragazzo suscitava, per la sua correttezza in campo che in realtà è perfettamente in linea con la storia dei difensori nerazzurri, duri, ma sempre leali, da Guarneri (mai espulso in tutta la carriera) a Bergomi (nonostante le 12 espulsioni) a Zanetti (due espulsioni in 18 anni), ma anche lo stesso Samuel (4 espulsioni in 20 anni di carriera, due all’Inter), più tanti altri.

Ma abbiamo conosciuto anche altri aspetti di Ranocchia, dal fatto di aver comprato una chitarra, ma non la suona mai, alla consapevolezza che “all’Inter devi dare tutto anche fuori dal campo”, poi la sua “top five” viscontea, “Zanetti, Eto’o, Samuel, Stankovic e Julio Cesar”, ma Ranocchia scherza anche con Handanovic, “un ballerino”, Berni , “un giocoliere” e Borja Valero, “il professore”. Di Milano dice, “la città della vita”, Genova invece “la prima città da fidanzato”.

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