L’Inter si sgretola sulla roccia Cholo

ATLETICO MADRID-INTER 2-1 (3-2 D.C.R)
MARCATORI: 33′ Dimarco (I), 35′ Griezmann (A), 87′ Depay (A)

Grande delusione, inutile negarlo, Inter eliminata dalla Champions agli ottavi. Dopo il pari dell’Atletico la squadra ha staccato la spina e si è svuotata, inoltre i cambi di Inzaghi nel finale hanno mandato in confusione i giocatori e snaturato lo spirito visto per sei mesi. I colchoneros sono stati sottovalutati. Simeone ha vinto il confronto con Inzaghi. L’argentino non è solo garra, grinta e corrida, ma invece di impostare la difesa sui duelli individuali ha studiato tutte le geometrie e le linee di passaggio consuete del team di Inzaghi, intercettandole sapientemente a memoria. Inoltre el Cholo ha avuto la personalità di togliere Morata, mentre Inzaghi non se le è sentita di togliere un Lautaro senza benzina (ed anche Mikhitaryan). Comunque i suoi giocatori hanno avuto due match point clamorosi sull’1-1 poco prima del 2-1. E’ stata una brutta serata, cancelliamola e ripartiamo, ma anche uno spunto per crescere.

Una delusione enorme. Inutile negarlo. L’ottimismo era tanto, troppo, ma affrontavamo un club che è fisso in Champions da tanti anni guidato da un veterano come Simeone. La squadra nerazzurra è apparsa più contratta e meno compatta del solito, ma la chiave tattica della vittoria dei biancorossi è stata a mio modo di vedere più che nella garra e nei corpi a corpo, nella lettura in anticipo delle tracce nerazzurre. Tutti quei cambi gioco in campo aperto, così come il lavoro di raccordo di Lautaro e i lanci di Bastoni, che in campionato sono devastanti, qui sono stati intercettati dai radar madrileni e neutralizzati. Nella prima mezz’ora ho contato 7-8 passaggi intercettati nella trequarti. Solamente nell’azione del gol l’Inter ha condensato tutto il repertorio di una stagione comunque fantastica: lì e solo in quel frangente si è visto il classico lavoro di raccordo di Lautaro, la smistata di Mikhi, l’avanzata di Bastoni, il taglio a cambiare fascia di Barella e invece il taglio centrale verso l’area di Dimarco. Un lampo. Purtroppo com’è andata poi lo sappiamo tutti, un minuto dopo l’Atletico ha pareggiato sfruttando un errore madornale di Pavard. Questo gol è stato una mazzata psicologica devastante. La squadra si è allungata e spaccata in due, disunendosi, il pressing avversario ci ha disorientato.

La ripresa è iniziata come era finito il primo tempo, cioè i ragazzi ancora sotto-shock e gli spagnoli all’attacco. Tutto sommato il primo tempo era stato “normale”, partita equilibrata con l’Inter che aveva fatto qualcosa di più, pur con le capacità di lettura difensiva sopradetta di Simeone, ma dopo il pari la squadra non è più stata sè stessa. La linea difensiva si è abbassata, il centrocampo ha peccato di personalità, è venuta a mancare la spinta sulle fasce, Thuram si è ingarbugliato nei gangli della difesa e Lautaro è scomparso.

Al 70′ Correa ha sostituito De Paul e Riquelme al posto di Lino. Poi anche Inzaghi ha finalmente cambiato inserendo Darmian al posto di Dumfries e Acerbi per Bastoni. Eppure al 75′ eravamo ancora qualificati e Thuram ha fallito il match point solo davanti al portiere. Quindi il cambio della partita, Depay per Morata. Prima però un’altra grande occasione, Lautaro serve Barella in contropiede, ma poi non ha più la forza di seguire l’azione per andare a ricevere il passaggio di ritorno, Barella defilato allora tira centrale, anche lui stremato.

I cambi finali di Inzaghi trasmettono un messaggio di paura, snaturando anche la sua filosofia di gioco da tutti apprezzata, viene infatti tolto Dimarco per inserire Bisseck spostando Pavard tuttofascia a destra e Darmian a sinistra. Di fatto si traduce in una difesa a cinque schiacciatissima, ed è proprio Pavard che non sta nemmeno in linea con la difesa addirittura stando più basso, tenendo in gioco Riquelme, l’azione poi si svolge centralmente dove De Vrij perde l’uno contro uno con Depay. 2-1. Panico e confusione, l’Atletico aveva appena preso pure un palo e sfiora allo scadere il 3-1, ma si va ai supplementari.

Ai supplementari l’Inter ha fatto gioco, ma l’anima non c’era più, ai rigori sono andati dei giocatori con lo sguardo perso nel vuoto, si capiva che erano persi. Un crollo psicologico da capire, com’è possibile che dopo il pari la squadra si è sgretolata così? Ma ora bisogna cancellare tutto, ripartire, l’Atletico è comunque una grande squadra, ben organizzata, dalla tenuta mentale più matura. L’Inter ora si prenda quello che merita in campionato.

IL TABELLINO
ATLETICO MADRID-INTER 2-1 (3-2 D.C.R)

MARCATORI: 33′ Dimarco (I), 35′ Griezmann (A), 87′ Depay (A)

ATLETICO MADRID: 13 Oblak; 20 Witsel, 15 Savic, 22 Hermoso; 16 Molina (79′ 24 Barrios), 14 Llorente (99′ 3 Azpilicueta), 6 Koke, 5 De Paul (71′ 10 Correa), 12 Lino (71′ 17 Riquelme); 19 Morata (79′ 9 Depay), 7 Griezmann (106′ 8 Saul).

In panchina: 1 Moldovan, 31 Antonio Gomis, 4 Gabriel, 18 Vermeeren, 23 Reinildo.

Allenatore: Diego Pablo Simeone.

INTER: 1 Sommer; 28 Pavard, 6 De Vrij, 95 Bastoni (72′ 15 Acerbi); 2 Dumfries (72′ 36 Darmian), 23 Barella (84′ 16 Frattesi), 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan (111′ 14 Klaassen), 32 Dimarco (84′ 31 Bisseck); 9 Thuram (102′ 70 Sanchez), 10 Lautaro Martinez.

In panchina: 12 Di Gennaro, 77 Audero, 17 Buchanan, 21 Asllani, 49 Sarr, 50 Stankovic.

Allenatore: Simone Inzaghi.

Arbitro: Marciniak (Polonia). Assistenti:  Listkiewicz – Kupsik. Quarto ufficiale: Raczkowski. VAR: Kwiatkowski. Assistente VAR: Frankowski.

Note
Ammoniti
: Hermoso (A), Koke (A), Calhanoglu (I), Acerbi (I), Bisseck (I)
Corner: 6-1
Recupero: 1°T 1′, 2°T 3′, 1° TS 3′, 2° TS 0′.

RIVIVI IL LIVE

I RIGORI

Lautaro Martinez (I): ALTO!
Correa (A): GOL!
Acerbi (I): GOL!
Riquelme (A): GOL!
Klaassen (I): PARATO!
Saul (A): PARATO!
Sanchez (I): PARATO!
Depay (A): GOL!
Calhanoglu (I): GOL!

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