La guerra civile interista del 18-19

Cosa succede all’Inter

E’ tempo di fare il punto, rivedere bene cosa è successo negli ultimi mesi o anno all’Inter, capire, senza manicheismi, le ragioni

Spalletti arrogante
Spalletti zittisce col ditino arrogante un tifoso interista ieri a san Siro

L’Inter batte la Spal di rimpallo, con un paio di sfondamenti sporchi, che poi è quello su cui ha sempre insistito Spalletti, è questo il calcio del tecnico di Certaldo, come lui stesso ha sempre detto. Un allenatore capace di insegnare i vecchi trucchi del mestiere, meno un calcio innovativo ed eclettico.

Il nerazzurro dalle stelle dorato è sempre tempestato dalle guerre civili interne. A questo punto è giunto il tempo di chiedersi, che fine ha fatto la figura del team manager? Quel ruolo di raccordo tra spogliatoio e dirigenza, una carica ricoperta negli anni scorsi da uomini che non è nemmeno il caso di presentare come Oriali, Stankovic, Ivan Ramiro Cordoba? Manca anche un vice come Beppe Baresi…

Intanto è il caos, ora all’Inter i rigori si tirano come ai giardinetti, il primo zarro che prende il pallone lo tira. Icardi manca più del previsto, fa sorridere chi parla di un’Inter che fa più punti senza di lui, annoverando nel conteggio la doppia sfida con il Rapid Vienna, con tutto il rispetto.

Ma da dove è nato tutto questo? Wanda Nara va in Tv a dire che la società non tutela abbastanza il suo capitano e certi compagni non gli passano la palla. Nei mesi scorsi aveva detto altre cose ben peggiori come “Mauro se vuole fa licenziare chi vuole all’Inter” e altre provocazioni rigorosamente a mezzo social. Tutto sbagliato, certo, la società doveva reagire e prendere provvedimenti. Ma riavvolgiamo il nastro, che dire di Spalletti, che per due anni ha tirato dardi sulla società, fino alla sera prima a Parma, quando intimò “i direttori” di risolvere la questione Icardi, in che senso tutti pensammo a favore di Icardi, ma ora si capisce che intendeva l’opposto.. E che dire di Perisic, che ha chiesto pubblicamente di essere ceduto ed in effetti sì, dal dicembre 2017 non forniva più assist a Icardi. E Nainggolan che fece il dito medio ad un tifoso alle cinque del mattino in discoteca con Corona (quello che ricattava l’Inter) e arriva in ritardo agli allenamenti; quando la società lo ha messo fuori rosa Spalletti lo ha difeso a spada tratta, come Perisic, mentre su Icardi il vate di Certaldo ha detto che parla solo di chi ha a cuore l’Inter, tipo Perisic e Nainggolan? Chi ha dato più all’Inter nell’ultimo anno? Icardi o Perisic e Nainggolan? Alla luce di tutto ciò togliere la fascia di capitano, al netto degli autogol di Wanda Nara e degli individualismi eccessivi di Mauro, ad oggi appare come una scelta eccessiva, quasi abnorme, forse si poteva metterlo fuori rosa per due giornate anche lui, come fatto con Nainggolan.

Intanto qualche simpatico ragazzotto vorrebbe mettere al loro posto gli interisti, come un signorotto borbonico, mettere a tacere le critiche a Spalletti, ma siamo nel 2019, il calcio è un business, con professionisti pagati milioni di euro, il tifoso è un cliente che paga e ha diritto di parola e di critica, non un adepto, siamo nel 2019 non nel 1919, si può criticare il capo del governo, il presidente della repubblica, il Papa, figuriamoci… Spalletti, o come lo chiamava Mourinho, mister zeru tituli. Vien da ridere. La scienza non è democratica, il calcio è democratico, non serve il patentino a Coverciano o il tesserino di giornalista per parlare di calcio e Spalletti non è un intoccabile, come non lo sono Icardi, Perisic, Nainggolan, Zhang. Amala. Pagala. E non rompeteci le balle.

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