La carta d’identità conta eccome

evra vidicLe due vittorie consecutive contro Fiorentina e Sassuolo hanno creato un clima di euforia forse eccessivo, che ricorda quello che c’era stato dopo le prime due giornate di campionato. E’ ancora quella mentalità umorale da pazza Inter, che persiste, e che invece va superata se si vuole fare dell’Inter una realtà stabilmente competitiva. Se poi un giocatore della vecchia guardia argentina fa due ottime partite, partono le grancasse dell’esaltazione. Samuel è un serio professionista esemplare, ma non si può essere così ipocriti da far finta che sia sempre quello di cinque anni fa e che non sia quasi sempre infortunato da anni. A differenza di quello che sostiene il filosofo Cambiasso infatti la carta d’identità nel calcio conta. Eccome. Questo perchè i calciatori non sono filosofi, che con l’età, forse, acquisiscono saggezza, ma sono atleti. E nel calcio moderno bisogna correre, sopratutto in mezzo al campo. Fa allora pensare che i primi due rinforzi nel prossimo calciomercato di giugno potranno essere due giocatori di 33 anni come Vidic e Evra. Sono due ottimi giocatori e soprattutto con esperienza europea, abbiamo già analizzato i pro dei loro acquisti, ma la loro carta d’identità parla chiaro. Una cosa sensata che potrebbe dare una discontinuità con la gestione precedente sarebbe fare come fanno al Chelsea, contratti di massimo due anni ai giocatori che hanno più di trent’anni e non più demenziali quinquennali.

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