Inter, dodici italiani in rosa

Quanti sono gli italiani che giocano nell’Inter

sensi all'inter

Inter come Internazionale, ma da sempre anche con un grande legame con il territorio. La storia dell’Inter è sempre stata legata a questo binomio.

Per anni si è discusso sul fatto che l’inter avesse pochi italiani in rosa.

Il motivo in realtà è sempre stato dettato dalle concrete dinamiche del mercato che vedevano Moratti di fatto estromesso e costretto a rivolgersi al mercato estero. la grande maggioranza dei supporters nerazzurri ha sempre però avvertito l’esigenza di avere un forte nucleo italiano di base, come ai tempi di Zenga-Bergomi-Ferri o Picchi-Guarneri-Burgnich, seppur si può tranquillamente dire che l’Inter più vincente, quella del triplete, era composta da stranieri interistissimi, ma con una proprietà italiana e milanesissima che aveva saputo costruire intorno a sè un gruppo di fedelissimi argentini. Ora questa proprietà non c’è più e allora forse proprio il nuovo gruppo cinese ha pensato di dover controbilanciare con una forte componente di base di italiani in rosa.

Eccoci allora alla novità di quest’estate, il grande numero di italiani che si sono inseriti nella rosa neroblu. Partivamo da una base con Berni, Padelli, Ranocchia, D’ambrosio, Gagliardini, Candreva, Politano. Ora si sono aggiunti Sensi, Barella, Bastoni, Dimarco ed Esposito. Il prossimo potrebbe essere Biraghi.

Ma vediamo uno per uno questi dodici italiani:

Berni Amatissimo dai tifosi per il modo autoironico di interpretate un ruolo non di primo piano come il terzo portiere, ha fatto anche il commesso all’Inter store e sfoggia sempre coppole eleganti.

Padelli Vecchia promessa del calcio mai esplosa, si è reso protagonista di una grande partita in coppa Italia contro il Pordenone, anche se con Handanovic non è facile trovare spazio.

Ranocchia La sua vicenda è degna di un romanzo, arrivato nei cascami del triplete, grande promessa, erede di Materazzi, è finito nel vortice dei rigetti degli anni ’10, ma sopratutto duramente contestato dai tifosi, vittima di quegli attacchi social che determinano quel dibattito di come gestire quella grande fonte di libertà di espressione che sono i social, ma che non devono scadere nel caos, si è poi fatto amare ai tifosi per non aver mai risposto agli insulti, se non con l’ironia, dopo una serie di prestiti e persa la fascia di capitano è rientrato alla base dove si è ritagliato un ruolo di dignitoso comprimario.

Apriamo una parentesi, il tifoso interista vuole più italiani in rosa, ma non per privilegio “razziale”, anzi, spesso con gli italiani che giocano nell’Inter è più critico che con gli interisti stranieri. Si pensi alle feroci critiche rivolte in questi anni a Ranocchia, come ho appena accennato, ma anche come vedremo a quelle altrettanto dure e a volte oltre i limiti contro D’ambrosio, Candreva, Gagliardini.

D’ambrosio Arrivato in punta dei piedi, onesto fabbro di fascia, con Conte potrebbe trovare un inaspettato ruolo da protagonista come laterale di destra nella difesa a tre. Tanti gli scetticismi nei suoi confronti, d’altronde non è un campione, ma alla fine è da tanti anni all’Inter e ormai i tifosi nutrono affetto per lui.

Gagliardini Uno dei primi importanti acquisti di Suning, frutto della sinergia innescata col gruppo bergamasco Percassi, interessato a investire in Cina, il Gaglia è costato una cifra considerevole per chi veniva da un solo anno di serie A e ha esordito con Pioli con due prestazioni importanti, da centrocampista di Premier, poi si è perso. Spalletti lo ha relegato a fare il pulmann davanti alla difesa, ma lui è una mezz’ala offensiva e Conte saprà rivalutarlo.

Candreva Come dicevamo prima, i tifosi non vogliono italiani in rosa perchè sono razzisti, anzi, sanno essere molto critici con i giocatori italiani e anche Candreva ne è una riprova, anzi forse la maggiore riprova, bersagliatissimo, fischiato, anche insultato a san siro, come gagliardini a mio modo di vedere sconta un utilizzo sbagliato da parte di Spalletti, non sa crossare quindi non è un’ala ma un interno di centrocampo, una mezz’ala offensiva capace anche di grande ripiego di sacrificio e infatti Conte in nazionale lo utilizzava così. parola al nuovo allenatore.

Politano Il ragazzo “tano”, come lo chiamano De Rossi al Boca Juniors per dire italiano, è arrivato al Sassuolo e si è dimostrato un buon jolly offensivo, può giocare in tutti i ruoli d’attacco, anche falso nueve.

Sensi Anche lui dal Sassuolo, esploso nel Cesena, nel precampionato ha brillato, visione di gioco, intelligenza calcistica, propotivivissimo, può essere davvero un ottimo innesto

Barella Fortemente consigliato da Moratti, nonostante la sua bassa statura ha in realtà una forte componente fisica, oltre che dinamismo, l’inserimento la sua caratteristica principale, Mancini in nazionale lo ha utilizzato anche da mezza punta a ridosso dell’area.

Bastoni Il giovane di Casalmaggiore, paese della provincia di Cremona, è stato prelevato dall’Atalanta e viene da una stagione in prestito al Parma, non sarà facile trovare uno spazio in una difesa così ben collocata, ma lui ci proverà.

Dimarco Cresciuto nel vivaio, un anno fa realizzò un gol clamoroso con la maglia del Parma proprio contro l’inter, ora non si sa se andrà ancora in prestito o rimarrà. terzino potente e dotato di buon calcio piazzato di sinistro.

Esposito Ed eccoci alla grande promessa, classe 2002, Conte ha speso parole importanti per lui e nel precampionato si è messo in mostra. Forza.

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