Salisburgo ma poi scendisburgo

Inter-Salisburgo 2-1 18′ Sanchez, 57′ Oscar, 64′ Calhanoglu su rigore

Il Salisburgo è veramente una squadra interessante, nessuna impostazione dal basso palleggiando (avete presente la noia delle squadre di Spalletti?), al contrario, chi prende palla da dietro parte palla al piede in verticale come un olimpionico di Bob e poi cerca le sponde, i veli e le rifiniture dei compagni arrivato sulla trequarti. … Rinuncia al consueto modulo 4-3-1-2 per mettere un 4-2-3-1 che è il classico modulo che più mette in difficoltà il 3-5-2 a trazione offensiva di Inzaghi, come già avevamo visto col Bologna di Thiago Motta. Il club meneghino la risolve con le incursioni centrali di Frattesi e Mikhitaryan, essendo esterni e semiterzini tamponati. Prima però gli austriaci avevano avuto due occasioni. Tutta la freschezza e le bollicine schizzanti pagano dazio quando affronti due veterani come Mikhitaryan e Sanchez. Nella ripresa però arriva il pareggio, e qui si vede un neroblue maturo, che non perde la testa, non si scompone e continua il suo gioco, nel frattempo gli ospiti non riescono più a bloccare le fasce interiste e Dumfries e sopratutto Carlos Augusto escono dai varchi. Il Rigore per il biscione è forse generoso, la vittoria è però meritata perchè l’Inter comunque ha fatto qualcosa di più e creato di più, Sommer più sollecitato dai compagni che dai tiri, laddove si è sempre fatto trovare pronto anche lì. Bello vedere la squadra saper soffrire nei cinque minuti di recupero, il momento di Darmian, ma anche Klaassen, trequartista che si sacrifica, come Lautaro.

Vittoria fondamentale, da bissare tra due settimane. Amala.

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