Moratti rivuole l’Inter, perchè la notizia sembra credibile

 

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Massimo Moratti di nuovo alla guida dell’Inter. E’ la notizia boom sparata a tutta pagina questa mattina dalla gazzetta dello sport, secondo la quale l’ex patron starebbe pensando di coinvolgere altri imprenditori, tra cui Pellegrini e Tronchetti Provera, più investitori anglo-americani, per riprendersi l’Inter. Ma non solo, l’idea, allo studio, sarebbe quella di istituire una forma di azionariato popolare, per coinvolgere i tifosi. Una cosa senza precedenti in Italia. E Thohir? Tutto questo sarebbe di comune accordo con il tycoon indonesiano, secondo la rosea pentito dell’investimento in nerazzurro che non ha fruttato quanto credeva. Thohir forse non uscirebbe di scena del tutto, ma si defilerebbe. In mattinata è arrivata la breve smentita di rito di Moratti, ma la notizia appare fondata per due ragioni convergenti. Da una parte Thohir, il quale è evidente che non è entusiasta fin qui della sua avventura, il bilancio langue ancora, gli introiti faticano ad arrivare e la squadra va malissimo. Inoltre appare chiaro che non è scattata la scintilla, l’indonesiano appare molto freddo e poco coinvolto nel mondo nerazzurro. Dall’altra parte Moratti, la domanda sorge spontanea: che ci sta a fare uno come lui, abituato al protagonismo assoluto, con un 30% di quote senza contare nulla. E’ chiaro che o esci del tutto o stai pensando di rientrare in pompa magna. Tertium non datur. E allora aspettiamo novità.

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  1. Potrebbe essere possibile. Ed io lo auspico. Thohir non ha cultura calcistica e ancor meno il virus dell’interismo; percui non deraglia dai rigorosi schemi del finanziere tout court. Nei suoi conti ci sarebbe da sborsare tanti soldi che non darebbe la certezza di rientro e di guadagno. Oggi siamo in un periodo abbastanza liquido ove tutto è in ebollizione; ed in questo quadro, l’innamorato Moratti, uomo d’onore e gentlemen d’altri tempi, potrebbe avere un rimorso a seguito delle vicende che, dopo il triplete, hanno portato l’Inter a scivolare verso il basso. Forse un tarlo non sopportabile nel pensare che tanti lo accusano di come ha ridotto l’Inter, senza nascondersi dietro il pensiero dell’ingratitudine umana a causa delle vittorie raggiunte; e tantomeno sopportabile vedere come agisce Thohir verso cio’ che lui considera una creatura di famiglia. E’ come se avesse acconsentito ad un matrimonio poco felice di una propria figlia. Quindi, potrebbe essere che qualcosa bolli nella testa del nostro vecchio condottiero: una soluzione più adatta ai tempi e innovativa per l’Inter e per tutto il sistema calcio italiano. E mi riferisco al sistema dell’azionariato popolare. Lui ritornerebbe al timone mettendo in prima fila il figlio, con lo stesso Thohir che resterebbe ugualmente in quota minoritaria. E considerato che si è parlato di Tronchetti Provera, nuovo presidente di una Pirelli diventata anche cinese, di un Pellegrini che ha sempre manifestato una certa riluttanza verso l’indonesiano, non è escluso che l’agitarsi delle acque sia dovuto a qualche sasso buttato nello stagno. Trovandomi fuori d’Italia non so cosa dicono i giornali italiani. Ma, se tutto fosse vero, in questa condizione, si consentirebbe la presenza costante vicino la squadra di un presidente e di una dirigenza dando un segnale di grande forza: non solo all’Inter di cui tanto ne ha bisogno, ma anche a tutto il calcio italiano. C’è una vecchia massima popolare che dalle mie parti si usa ancora oggi: “L’occhio del padrone ingrassa il cavallo”! Concludendo, ripeto cio’ che ho scritto all’inizio: io lo auspico. L’Inter non puo’ continuare in questa condizione.

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