Gli ingiocabili

Sono tornati, gli ingiocabili hanno ricoperto il manto erboso del tempio milanese delle loro giocate, dei loro nervi, della loro sofferenza, della loro esperienza, oggi più che mai, ditelo al bar, al lavoro, ai vostri figli, sì, noi siamo gli ingiocabili, il gatto Silvestrommer in porta sfida le leggi della fisica e gli dei del calcio, e quelli altri non chiamateli braccetti, ma tentacoli di un polipo che strozza l’avversario, Bastoncino, Darmianitico, Bissteck, Carlos Augusto il Giusto si avvinghiano sulla preda, una spina dorsale retta, Acerbi-Devrij in staffetta barricadera, il maestro di precisione Calha, il Lautaro in versione trequartista, poi gregario, i polmoni sulle mezz’ale, Nik mille vite, Mikhi Mouse, Fra frattesi, ali tuttofascia, Dum Dum Denzel Washington, DiMarcos il meneghino, l’animale mitologico Lauthauram, metà toro e metà gazzella, Il Thu Thu, Toremi dalla Persia, e poi Armiatovic, The Joseph, Zielinski&Zalewski brothers, Di Gennaro interista caro, il giovane Re Cecconi e in panchina Zigo-Zago con Kit Carson Farris e tutto il suo staff, in tribuna meno male che Marotta c’è, Ausilio, Farris, Javier eterno, una proprietà discreta con grandi progetti.

Non è retorica, se quando e c’è da criticare lo abbiamo fatto, ma io mi chiedo, all’oggi, cosa altro deve fare di più questa squadra che da quattro anni porta a casa titoli e ora ci sta facendo vivere forse la stagione più emozionante di sempre, certo nel 2010 vincemmo tutto, gli eroi del triplete e della manita sono indimenticabili e forse irripetibili, ma le palpitazioni che dà questa squadra sono senza precedenti, sarà la pioggia, sarà il vento, sarà che questi ragazzi sono cresciuti con noi, pensiamo a Dimarco fin da bambino, quei ragazzini Bastoni, Barella, Lautaro, che sono diventati uomini in Black&blue, quelli dati per finiti come Sommer, Darmian, Mikhi e Acerbi, la “scommessa” Calha che al Milan lo consideravano un brocco e poi tutti gli altri.

Allora, la navicella spaziale tenterà l’allunaggio, ancora tre settimane..