Il calcio ha ancora un cuore

La faccia allegra della pioggia

Sì amici, queste partite, queste serate, si vincono anche con il cuore e l’anima, e chissà che qualcuno là in alto abbia sospinto Acerbi dicendogli in un angolino del suo spirito di gettarsi in avanti per raddrizzare l’ingiustizia. Il Barcellona coi miliardi di debiti, la sua filosofia di gioco snob, il suo giovanilismo, i suoi sponsor, il suo finto progressismo, i flick e i flock, è stato spazzato via da una tempesta perfetta, dai vecchi leoni feriti, dagli imperfetti, da un pubblico magnifico, da un club ad un passo dal pareggio di bilancio, da una dirigenza competente e navigata, loro ci sputavano addosso, noi abbiamo sputato sangue. I riservisti si sono presi la loro giornata di gloria, dando la giusta staffetta ai titolari allo stremo delle forze. La trincea finale è il simbolo di un popolo che sa soffrire e ha sofferto, contro le impomatature e i passaggini, le magliette sgargianti e le proteste sistematiche.

Per alcuni nostri giocatori sarà probabilmente l’ultima stagione all’Inter, forse della carriera, potranno dire di aver dato tutto e forse qualcosa in più, noi li ricorderemo sempre, comunque vada a finire. Per la finale il 31 maggio a Monaco di Baviera sarà Psg o Arsenal, quest’ultimo lo abbiamo già battuto nei gironi, dei parigini temo Donnarumma più degli altri, ma andremo con serenità e forza. E per il campionato.. Non è ancora finita, il Napoli dovrà a giocare a Parma da un certo Chivu, noi abbiamo cinque giorni per recuperare prima della sfida coi granata, poi avremo una settimana per preparare la Lazio. A questo punto della stagione la fatica non si sente più. Nessun dorma.. L’epicità dell’interitudine ha ancora pagine da scrivere..

Support the Black&bluetiful