Accardi: “Melli ha detto quello che pensiamo tutti”

accardi beppe 2Accardi, l’agente di Mbaye, torna a parlare in un’intervista a Napolisoccer.net della situazione all’Inter e a dire la sua sull’incompatibilità tra il progetto giovani di Thohir e Mazzarri, che dopo il mercato di gennaio non ha più alibi. Parole da ascoltare attentamente perchè Accardi non è solo l’agente di Mbaye, ma è considerata una figura vicina a Thohir, tanto che potrebbe diventare il prossimo Ds dell’Inter. Ipotesi avvalorata da come Accardi parla a tutto campo dei problemi dell’Inter, come se fosse già un dirigente nerazzurro o comunque un consigliere di Thohir. Inoltre l’intervistatore gli fa una domanda maliziosa, chiedendogli se uno schietto come lui è adatto a fare il direttore sportivo. Val la pena allora riportare tutta l’intervista, dove, a proposito di schiettezza, Accardi dà ragione a Melli, che in queste ore ha esternato la sua colorita opinione da tifoso interista, più che da dirigente del Parma. Ecco allora l’intervista:

“La realtà dell’Inter oggi è questa purtroppo. Thohir è arrivato, ha fatto un programma ed è stato accettato da tutti, tifosi compresi. E’ stato costretto in corsa a cambiare qualcosa, ma penso che non cambierà tanto dal suo progetto iniziale, basato sui giovani. Adesso, tuttavia, verranno i problemi per tutti, nel senso che Thohir ha fatto uno sforzo economico importante comprando i giocatori a chi si lamentava di non averne, ma adesso chi ha richiesto i giocatori non ha più alibi, non si deve lamentare se non vince. L’allenatore da oggi non si può attaccare più ai ma, me, mi, mo, mu deve vincere e basta: l’Inter in questo calciomercato invernale è stata la squadra che con il Sassuolo ha speso più di tutte, non ci sono più alibi”.
Dicendo non ha più alibi, ti stai riferendo a Walter Mazzarri?
“Lascia stare non tocchiamo questo argomento, quello che dovevo dire sul mister l’ho detto. Mi fa piacere vedere come abbia vinto cinque Champions League. Nella vita ci vuole umiltà, soprattutto nel lavoro, ma a lui sul lavoro non gli si può dire nulla. Fa un tipo di calcio che non si adatta alle grandi squadre, ma a quelle medie che devono fare un buon campionato, che non devono imporre il proprio gioco. Purtroppo se sei una grande squadra devi imporre il tuo gioco, non puoi attendere gli altri, perché stai sicuro che una piccola squadra non ti attacca, ti attende. La cosa più grave è che ogni giorno si parla di gruppo e non gruppo, ad oggi l’Inter è composto da giocatori buoni, che non saranno quelli del triplete, ma neppure quelli che in casa pareggiano con il Catania. Sicuramente qualche problema nel gruppo c’è, l’Inter è una squadra che non ha più autostima, speriamo che con i nuovi innesti questa autostima risalga. Adesso bisogna gestire bene le situazioni di Ranocchia e Guarin, ma soprattutto quella riguardante Kovacic. E’ uno dei più grandi e migliori talenti che ci sono in Europa e stanno rischiando di buttare via un capitale importante; perché dopo una partita come quella con la Juventus non puoi massacrare un giocatore di diciannove anni, come se le responsabilità fossero solo le sue. E’ una cosa troppo comoda”.

Mazzarri cieloAnche a Napoli Mazzarri non ha saputo valorizzare i giovani …
“Mazzarri ha avuto il Napoli più forte della storia dopo quello di Maradona. Quando leggo i giornali in cui lui dice di aver fatto esplodere Cavani e averlo fatto diventare un grande giocatore, gli vorrei ricordare che al Napoli è costato tanti soldi e che oltre a Cavani ha avuto grandi giocatori come Inler, Hamsik e Lavezzi. Lui è un grandissimo allenatore per i mezzi giocatori, che hanno delle qualità medie da cui riesce ad ottenere non il massimo, ma di più. Quando però si scontra con delle personalità forti non è così forte come vuole farci credere. Onestamente vorrei sapere la vera storia di Guarin e Ranocchia. La sappiamo tutti, ma facciamo finta di non saperla. La chiave di lettura è che sono due buoni giocatori, che non rientravano nei piani del tecnico, né nella logica in cui lui vede il calcio. E’ normale che la società vuole e deve tutelare giocatori e capitale in modo da tutelare le sue cose. Io non penso che uno come Guarin non sia sacrificabile per andare a prendere uno come Vucinic. A me piace leggere, osservare e vedere. Prima che lui fosse ufficiale all’Inter, io guardavo con occhio critico la situazione Cavani, giocatore che a me piace da morire e mi ricordo che il Matador non voleva rinnovare con il Napoli, ma non appena seppe del suo addio, Cavani riaprì subito le porte ad una possibilità di una sua conferma al Napoli. Poi arrivò lo sceicco del PSG e cambiò completamente la scena. Adesso alla luce di ciò mi chiedo, ma il problema era tra Cavani ed il Napoli o il rapporto che Cavani aveva con l’allenatore? Io onestamente rabbrividisco, quando un allenatore dice che i suoi giocatore gli hanno detto, “che per fortuna che c’era lui e che se non ci fosse stato lui questa squadra stava nei casini”. Questa è una presunzione sulla quale non c’è nulla da ridere. Mi chiedo quali potessero essere le giustificazioni in caso di risultato negativo contro il Sassuolo. Per chi ha fatto calcio, è stato nel calcio e chi è nel calcio non può fare altro che fare riflessioni come le ha fatte Melli, forse in modo poco consono. Le riflessioni che ha fatto Melli l’abbiamo fatto un poco tutti. Mazzarri ha la fortuna di allenare una grande squadra, ma deve portare rispetto per i suoi predecessori (Sandro Melli, team manager del Parma, nei giorni scorsi aveva etichettato il tecnico nerazzurro con un termine effettivamente poco consono, salvo poi scusarsi pubblicamente, ndr). Mazzarri non può dire, tirando in ballo Stramaccioni, che probabilmente questa Inter senza di lui avrebbe lottato per salvarsi. Queste sono opinioni sue personali, ma dovrebbe portare rispetto verso le altre persone, poiché tutti nella vita abbiamo momenti belli e brutti. Io penso che lui sia in difficoltà e sia stressato, perciò la sua priorità non è più l’Inter, la sua priorità al momento è salvare la pelle; per questo ogni volta che non vince si giustifica in qualche modo. Se fossi stato in Thohir, avrei continuato la progettazione e la programmazione richiamando tutti i giovani che sono in giro per il mondo facendoli fare sei mesi di apprendistato, poi avrei preso quelli con una crescita esponenziale e li avrei tenuti per il prossimo anno. Iniziando così una programmazione per la stagione prossima, tanto se vai o non vai in Europa League non ti cambia nulla e retrocedere non retrocedi più; si poteva iniziare una fase di progettazione già per il prossimo anno. Le operazioni, che sono state fatte in queste momento, servono solo a sfracellare ancora di più le cose, sempre se non dovesse arrivare un’inversione di rotta.

Così non si rischiava però di bruciare anche i futuri giocatori nerazzurri?
“Per me così facendo si rischia di bruciare quelli vecchi, anche perché Ranocchia e Guarin non sono così scarsi. Cioè in questo momento, Palacio, uno dei giocatori più forti in Italia, è diventato inguardabile”.

Una persona schietta e diretta come si troverebbe a ricoprire un incarico simile, da direttore sportivo?
Al di là delle capacità delle singole persone il ruolo del ds è scomodo per chiunque; un giorno sei in paradiso, l’altro sei un incompetente buono a nulla. Ti faccio un esempio: Marco Branca negli ultimi anni è stato il direttore sportivo che ha vinto di più in assoluto, oggi gli stanno facendo fare un’uscita che a dirla tutta non è delle migliori, per quello che ha vinto”.

Infine, parliamo un po’ di mercato: il tuo assistito Mbaye è stato vicino alla Lazio, doveva essere inserito come pedina di scambio nella trattativa Hernanes. Ci spieghi come è nata questa trattativa?
“C’è stato una trattativa tra Lazio e Inter per Mbaye, questo te lo confermo, ma una trattativa vera e propria tra noi e la Lazio non c’è mai stata. Si è parlato di potenziale contratto con la Lazio in un pomeriggio nell’ultima settimana di mercato in cui l’Inter l’aveva già tirato fuori dal mercato. Io e Lotito abbiamo discusso di ipotesi contrattuali nel momento in cui non c’era più le possibilità di farlo; per il motivo che ho detto prima. Ti dico però che c’è stato un interessamento della Juventus, si era paventato ancora una volta uno scambio con il bianconero Vucinic”.

5 commenti su “Accardi: “Melli ha detto quello che pensiamo tutti”

  1. “.. il ruolo del ds è scomodo per chiunque; un giorno sei in paradiso, l’altro sei un incompetente buono a nulla. Ti faccio un esempio: Marco Branca negli ultimi anni è stato il direttore sportivo che ha vinto di più in assoluto, oggi gli stanno facendo fare un’uscita che a dirla tutta non è delle migliori, per quello che ha vinto” .. Se Accardi mi piaceva prima ora lo adoro, qualche articolo più indietro aveva scritto la medesima cosa.. 15 coppe in 10 stagioni sono una cosa quasi irreale.. ma Branca sta lasciando l’Inter come un appestato.. ripeto che Branca doveva lasciarla l’Inter, ma per ogni bidone preso da lui ce n’è uno preso anche da Milan Juve Roma Napoli Fiorentina.. facessimo una lista di bidoni per ogni squadra non la spunterebbe nessuno.. Ma se sbagli un giocatore sbagli un giocatore, se però sbagli l’allenatore rischi di sbagliare tutto.. a Branca in realtà questo si dovrebbe imputare, aver dato squadre, anche grandi, in mano ad allenatori inadeguati come Gasperini Ranieri e Mazzarri (guarda caso tutti allenatori italiani sono questi qui, che strana coincidenza…) Invece Branca se ne va come uno che ha sbagliato tutto quanto. E con 15 medaglie al collo, più di una a stagione,,, Incredibile.

  2. poi non c’è da stupirsi però se Gasperini, ex allenatore dell’Inter (…) rilascia dichiarazio ignorantissime secondo cui l’Inter è arrivata dopo calciopoli (quando la Juve ha giocato la prima finale di Champions della sua storia l’Inter ne aveva già disputate 4) e all’Inter male lo hanno fatto tutti (già il suo predecessore, Leonardo, chiuse secondo rischiando di chiudere primo, vittoria di coppa italia, e quarti di Champions).. Beh , chi ci sputerebbe sopra adesso? …

  3. Per capire perchè Branca è considerato un “appestato” dalla stragrande maggioranza degli interisti devi tenere conto anche di altri aspetti, oltre a quelli sportivi:

    – E’ stato l’artefice della cacciata di Oriali, che era amatissimo dai tifosi.

    – Non si è mai rapportato con la tifoseria, assumendo un atteggiamento altezzoso.

    – E’ un raccomandato di ferro della famiglia Moratti, vedi contratto a tempo indeterminato, cosa assurda nel calcio.

    – Si dice che certi acquisti non li faceva per il bene dell’Inter, ma per tornaconti personali.

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