Turn over sì Turn over no

Il turn over e il mancato turn over operato da Spalletti in questi primi due mesi di stagione

Se fino alla partita con il Cagliari compresa, Luciano Spalletti aveva riscoperto il turn over, quasi mai utilizzato la stagione scorsa, “nascondendosi” dietro la falsa idea che l’Inter non avesse una rosa lunga, nelle ultime quattro partite il tecnico della compagìne sforzesca sembra essersene di nuovo un po’ dimenticato, almeno per alcuni giocatori 

L'abbraccio tra Spalletti e Gattuso

E in parte forse la sconfitta di ieri sera nel tempio del Barca la possiamo anche indirizzare a questo motivo. Asamoah, Perisic, Skriniar, Vecino, Icardi erano alla quarta partita consecutiva con la maglia nerazzurra a cui bisogna aggiungere gli impegni inframezzati con le rispettive nazionali, che fanno sei partite consecutive in tre settimane; e se per alcuni come Vecino, che non sembrano sentir fatica, non incide, appare evidente che per giocatori come in parte Icardi e Skriniar, ma sopratutto Asamoah e Perisic, la fatica si è fatta sentire al Camp Nou.

Un dato su cui riflettere per un allenatore allergico al cambio di modulo, ma anche al turn over, almeno per alcuni giocatori, senza dimenticare che ormai il mancato utilizzo di Lautaro Martinez, senza ipocrisie e censure benpensanti, lo possiamo definire a tutti gli effetti un caso. Un giocatore costato quello che è costato alla società, con tanto di sponsor come Milito e Javier Zanetti, relegato in panchina da due mesi e quando gioca per quello spezzone di partita costretto a sistemarsi in una zolla di campo non sua.

Allora parliamoci chiaro, Il guru di Certaldo ha a disposizione una rosa di tutto rispetto, ha ottenuto dalla società tutto quello che voleva, sia sul piano degli acquisti che su quello delle cessioni, la rosa va usata fino in fondo, come fanno Allegri e Ancelotti, le scuse e le chiacchiere stanno a zero. Amala.

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