Quel toscano che coltivava l’uva

Satira su Spalletti

Spalletti satira

E’ tutto meraviglioso, è tutto stupendo, è tutto magnifico. Luciano Spalletti, il filosofo contadino, il poeta di Certaldo, il Boccaccio democristiano (ossimoro) voleva andare al Milan, o così si diceva. Al che qualche tempo fa rispondeva ai giornalisti: ““Io al Milan? Che c’azzecco, ho un contratto con l’Inter. Lasciate lavorare Giampaolo, è l’astro nascente del calcio italiano. Ora sono fuori dal mondo del calcio perché mi hanno fatto fuori e voglio restarne fuori. Voi dovreste venire con me a raccogliere un po’ d’uva, avreste più calli nelle mani e vi fareste meno…”.

Questi giornalisti, magari precari da 700 euro al mese, che non hanno i calli sulle mani come Lui, il bracciante coi miliardi in banca, che figuriamoci se va al Milan, lui ama l’Inter, l’In-Ter, che lui ama fino alla follia, come amava la Roma, come i gonzi che ci credevano, come l’uva che coltiva e magari e gli auguriamo anche di bersi a grappoli, così si rilassa.

Ma i maligni, questi giornalistacci, che si fanno le… (e ti assicuro che se ti ascolti una conferenza di Spalletti alla fine te le fai) sempre a pensar male, ma non crederete che il problema fosse la buonauscita dall’Inter, lui i suoi 10 milioni mica li vuole tutti, magari da coltivare sulla terra acre e gruma, Ora e pro nobis, perchè lui dice le cose corrette, non come i giornalisti.

E a tutti quelli che insultavano chiunque osasse criticare questo profeta al sugo di cinghiale, ora c’è il buon Pioli al Milan, che merita tutto il nostro rispetto e non ha mai deriso nessuno e ha sempre rispettato tutti.

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