Mancini, tra l’Inter di Trapattoni e Guardiola

Un’analisi dello stile di gioco di Roberto Mancini

Lo ammetto, io l’Italia di Ventura manco la guardavo, quella di Lippi non l’amavo, quella di Conte la malsopportavo, ma, da interista, l’Italia del mancio mi ha incuriosito e ho visto le ultime tre partite con Polonia, Portogallo e Usa, tutte unite da un comune minimo denominatore

mancini ai tempi dell'Inter
Mancini ai tempi dell’Inter

Il gioco, amici. Nelle squadre di Mancini c’è tanto gioco, ma una cosa mi ha incuriosito, la mancanza di quella linearità, che può diventare piattezza, nella disposizione in campo dei singoli e perciò di fatto la mancanza di linee e quindi di un modulo fissato. I giocatori si dispongono in maniera asimetrica e scalano l’uno con l’altro.

E’ un meccanismo, fatto fermo la difesa a zona, che mi ha ricordato l’Inter di Trapattoni, come ho spiegato nel mio ultimo articolo per il portale di Gazzanetwork, GFN, (vedi qui).

In particolare la disposizione degli attaccanti: negli ultimi anni siamo stati abituati a vedere una punta centrale e due esterni alti ai fianchi, oppure due punte orizzontali, altrimenti disposte in verticale una dietro l’altra. A questa monotonia si è opposto l’albero di natale, due mezze punte ibride dietro una punta centrale, ma Mancini con l’Italia sta riproponendo una disposizione scalata e asimettrica: un’ala destra pura e larga, invece dall’altra parte una seconda punta classica disposta sul centrosinistra interno a ridosso della prima punta centrale, poi un centrocampo verticale, una mezz’ala offensiva, un’altra intermedia più tendente ad allinearsi o a stare con il regista basso. Quindi un terzino a sinistra che attacca e in un certo senso ricrea la simmetria con l’ala destra e il destro invece che tende ad allinearsi coi due centrali ed ad attaccare sull’interno. Uno schema classico che era quello dell’Inter di Trapattoni e del calcio all’italiana, a cui Mancini amalgama il pressing alla Guardiola, quello appena dopo aver perso palla per toppare sul nascere la ripartenza avversaria.

Insomma, sarà una nazionale interessante.

 

 

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