L’acqua calda e Mancini in bilico

mancini palacioAbbiamo vinto, tre punti in più in classifica, con due tiri in porta, con un bellissimo gol di testa di Icardi, 50 su 100 partite battendo Milito e Mazzola che le segnarono dopo 110. E’ stata sopratutto una gara da variazioni sul tema “la scoperta dell’acqua calda”. Abbiamo avuto conferme infatti che,
-Per segnare un gol, per vincere, occorre tirare in porta.
– Va bene manovrare, ma occorre anche velocità e profondità altrimenti tale manovra è solamente lenta e prevedibile con una  sensazione prevalente di noia (senza dimenticare 29 palle perse solo nel primo tempo).
-Rivolto a Mancini: ieri ha detto che ci vuole tempo, pazienza, ma cambiare sempre formazione serve? Aiuta? Succede da inizio campionato (detto da chi lo stima comunque e molto).
– Anche questa è da acqua calda: dobbiamo essere consapevoli che raggiungere il quarto-quinto posto è già un buon piazzamento, salvo harakiri delle squadre avanti.
Non ci resta altrimenti che metterla sul ridere: la squadra ha tenute le energie per fare una grande partita contro il Napoli e magari fosse vero.
Ma c’è infine una altro aspetto che sta affiorando e che fa pensare a qualcosa che potrebbe succedere. Negli ultimi giorni ci sono state dichiarazioni che potrebbero preludere a decisioni importanti a livello societario. Per la prima volta Mancini ha parlato che per rimanere allenatore in una squadra, essere confermato, contano i risultati. Ancor più sorprendente ed enigmatica la frase di Zanetti, da sempre molto cauto, che ha affermato stamattina, “Mancini sotto esame? Tutti lo siamo”. Vuol dire, perlomeno si avanza l’ipotesi, che il mancato raggiungimento di certi obiettivi potrebbe dar corso a cambiamenti di programma e anche di allenatore. Forse tutto si supera, ma certe frasi fanno anche pensare che tutto può succedere. Come usa dire in Inghilterra in questi casi, Wait and see.

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