Spalletti scarica le colpe sulla società: “Parlare di titoli da vincere crea peso”

L’affermazione di Spalletti è una involontaria ammissione della sua inadeguatezza ad allenare una squadra come l’Inter

Spalletti non ha il carattere per allenare l’Inter e lo ha ammesso lui stesso, la società ha le sue colpe, ma non è compito ne’ diritto di Spalletti farsene scudo e usarle a suo vantaggio manipolando i tifosi più fanatici

Al termine dell’ennesima sconfitta stagionale, ma sopratutto dell’ennesima prestazione priva di gioco, Spalletti rilascia delle dichiarazioni che di fatto sono un’ammissione lampante della sua inadeguatezza (e anche di qualche giocatore) ad allenare una squadra che di nome fa Inter.

“Parlare di titoli da vincere crea peso mentale”, si lamenta il vate di Certaldo, con un inequivocabile riferimento alla recente richiesta della società di portare a casa un titolo, coppa Italia o Europa League a fine stagione. Non credo ci sia da spiegare che una dichiarazione del genere dovrebbe essere coerentemente seguita dalle dimissioni immediate. D’altra parte Spalletti rincara, “forse non abbiamo la forza del club e dello stadio”, dice non certo in senso autocritico, ma ancora una volta per lamentare le eccessive pressioni che a suo dire società e tifosi riverserebbero su di lui e la squadra.

E’ quasi imbarazzante dover rimarcare che nessuno gli ha chiesto di vincere Champions o scudetto quest’anno, ma se pensi che chiederti la coppa Italia sia una pressione eccessiva forse hai sbagliato club e pure mestiere. Anche perchè se è vero che lui non è l’unico responsabile di questa situazione, lui è sicuramente l’unico tesserato dell’Inter che non si assume mai le sue personali responsabilità, ma da un anno e mezzo scarica le colpe a turno su società e giocatori, da un anno e mezzo fa leva demagogicamente sulla parte più becera e fanatica della tifoserìa, quella che “se critichi Spalletti fai il gioco dei nemici, quindi sei un nemico dell’Inter”. Questo è forse l’aspetto più fastidioso e privo di attributi di Spalletti, ancor più delle sue deliranti conferenze stampa.