Umiliati, ma non piegati

Rassegna di pensieri in semifreddo e semicaldo dopo la finale di champions

Non lo neghiamo, l’Inter è stata umiliata ieri dai ribaldi del Paris Saint Germain, i giovani rampanti hanno arrembato i nostri, che erano impauriti, raggelati, forse vecchi e stanchi come dice qualcuno, ma dopo la cocente delusione di ieri, non dimentico le serate col Barcellona e col Bayern Monaco, le vittorie degli anni scorsi, il cuore ci ha portato in finale, il troppo cuore ci ha spinto dopo il 3-0 a esporci all’umiliazione prestando il fianco al quarto e quinto gol. Prima questa squadra è stata sottovalutata, solo io e pochi altri questa estate dicevamo che si poteva arrivare in finale di Champions, cosa già fatta due anni fa, poi sono emerse all’opposto aspettative forse eccessive. La ragione ha ragione ma forse è fredda, il cuore porta ad errori, ma meglio prendere due gol in più per troppo cuore che non averlo. Il bilancio, lo comincio a pensare dopo aver smaltito la delusione, è comunque positivo, meglio perdere tutto dopo esserci divertiti, dopo aver vissuto ed esserla giocata su tutto, che raccattare qualcosa dopo esserci annoiati. Col senno di poi sono bravi tutti, dovevamo pensare solo al campionato dice quello, dovevamo pensare solo alla champions dice quell’altro, chi pensa troppo si fa del male, almeno a mio modesto avviso. Ci ricorderemo di questa squadra come una squadra passionale, di un allenatore signore che non ha mai provocato i colleghi, di un gruppo di giocatori che forse ha dato troppo tutto contemporaneamente, ma meglio essere generosi che sterilmente calcolatori. Ci sarà il tempo se valutare se il gioco di Inzaghi non sia stato troppo dispendioso, i difensori che attaccano, gli attaccanti che difendono, i tuttofascia che si spremono facendo per l’appunto tutta la fascia, i centrocampisti tuttofare ovunque. Valuteremo il tutto, ci siamo spremuti e ora ci riposiamo, poi si vedrà il da farsi.

Amala