San Siro, ultimo capitolo

Eccoci qua, siamo all’ultimo capitolo della telenovela sullo stadio di Milano, ma guardate bene che le telenovelas brasiliane sono più divertenti, questa invece inizia ad essere stucchevole e noiosa anche, se permettete. Comunque ve la raccontiamo, come abbiamo fatto in questi anni, sperando di non annoiarvi pure a voi, amici cari. Allora, il presidente Marotta ha rotto gli argini, cioè per farla breve Inter e Milan si sono rotte le b…. Così, la tocco piano, ma a dire il vero ci siamo rotti anche noi quelle cose lì che girano, per dirla tutta. Cioè, qui non si tratta di essere contro o a favore del nuovo stadio, di essere di destra o di sinistra, romantici o futuristi, ma chi se ne frega di tutte queste cose, qui si tratta di DECIDERE, cioè il comune vuole vendere si o no San Siro a Inter e Milan che poi magari faranno un nuovo stadio, o vuole lasciarci stare tutti nell’acqua cheta per altri dieci anni? Questi burocrati ammantati di ecoideologia vogliono vendere o no? Vogliono ancora più soldi? Non gli bastano le centinaia di milioni di euro che incassano dalle multe dei cittadini? Non gli basta l’offerta monstre che hanno fatto i due club per lo stadio? Ma cosa vogliono di più? No perchè a dirla tutta altrimenti c’è anche l’Hinterland, città come Sesto san Giovanni o San Donato o Rozzano ci aspettano a braccia aperte, ormai è città metropolitana, si arriva in due minuti anche lì, anche se per i nostalgici qua era tutta campagna. Ma Marotta è stato anche gentile, ha parlato di politici che vivono nel mondo di 30 anni fa, no per me questi sono indietro di 50 anni, vivono proprio negli anni 70, ma sulla pelle di chi produce e fa girare l’economia e non quelle altre cose là. Ma appunto, servono politici che facciano girare l’economia, non quell’altra roba lì. Allora cosa succede in città, pensate un po’, nel 2032 l’Italia organizzerà gli europei, udite udite, per la Uefa gli stadi italiani non sono idonei, compreso il Meazza, che scoperta del secolo, quindi il mondo reale bussa alle porte di questo microcosmo che si pavoneggia da progressista ma vive nel paleolitico e vuole sempre più soldi. E non me la prendo più con il sindaco Sala, ho capito che è ostaggio della sua maggioranza che finge di appoggiarlo ma lo ha messo nella ragnatela, ma a questo punto proprio per questo potrebbe anche avere un moto d’orgoglio e dimettersi, lasciando ai milanesi la scelta di una nuova direzione. Ma questa decisione non spetta a noi, spetta a lui e poi decideranno i milanesi quando ci saranno le elezioni. Intanto è notizia di oggi che i due club milanesi hanno siglato un accordo con la società Foster + Partners e Manica per la progettazione del nuovo Meazza, no, non è la birra Foster, stiamo parlando di roba più grossa, gente per intenderci che ha progettato aereoporti nelle principali città del mondo, ma anche già stadi, parchi, eh sì perchè ci sarà anche un parco enorme a San Siro nel progetto, dovrebbero essere contenti i ragazzi della via Gluk e gli amanti della natura, e invece no, continuano a rompere le… Ah proposito di quelle che rompono, guardate che non sono solo quelle, ci sono anche quelle che raccontano, tipo che sarà un nuovo stadio solo per ricchi, invece come in tutti gli stadi del mondo ci saranno posti costosi come posti medi e posti a prezzi popolari, la capienza sarà oltre 70mila spettatori. Ma chi gli crede ancora?







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