Spalletti-Icardi, prove tecniche di unione

La chiave della prossima stagione sarà nel rapporto Spalletti-Icardi. Se si creerà la giusta sintonìa tra il tecnico toscano e l’argentino, molto del lavoro di costruzione di un’Inter solida sarà fatto. Come ormai tutti gli allenatori, l’ex romanista non vuole centravanti statici, bastava guardare una qualsiasi partita della Roma per vedere Dzeko venire addirittura nella propria metà campo a prendere palla. Da parte sua il numero nove nerazzurro aveva fatto grandi progressi in questo senso con Mancini, ma negli ultimi mesi ha fatto dei passi indietro, non seguendo più le indicazioni di Pioli. Lui stesso in un’intervista ha dichiarato di aver deciso, in accordo coi trequartisti, di giocare sulla linea dei difensori, in una sorta di autogestione che Spalletti non tollererà, avendo subito messo le cose in chiaro: “non voglio giocatori onnipotenti”, ha dichiarato subito dopo la firma sul contratto. D’altra parte il discorso Icardi si allarga ad un’altra questione, quella della fascia di capitano. Buona parte dello spogliatoio non lo segue e non gli riconosce i gradi, leggasi l’intervista recente a Felipe Melo, anche questo fattore andrà risolto, prendendo anche in considerazione l’eventualità di dare la fascia a un elemento più esperto, come Handanovic, senza però che questo passi per una bocciatura nei confronti di Icardi.