Pensieri di fine stagione, ma pensando al futuro

San Siro, Marotta, la champions

Foto calciointer.net

La sai l’ultima sul comune di Milano? Ha deciso di sfrattare da San Siro Inter e Milan per il prossimo gennaio e febbraio, sì avete sentito bene, ma perchè? Ci saranno le olimpiadi invernali, pensate un po’. Ma allora, qualcuno ha ancora dei dubbi che Inter e Milan debbano farsi un loro stadio di proprietà? A Milano meglio, ma va bene anche a Sesto san Giovanni, San Donato o Rozzano e Assago. Tanto ormai la città è metropolitana, ordunque.

Come c’era da aspettarsi, i media stanno parlando del miracolo di Antonio Conte, dipingendo i giocatori del Napoli come degli scappati di casa e De Laurentis come uno che non ha speso nulla (150 milioni, per la precisione). Intendiamoci, anche la rosa dell’Inter è fortissima e siamo orgogliosi di loro, ma il Napoli fin da subito era altrettanto attrezzato per vincere, così come tante altre squadre arrivate ancora più indietro. Ma fa comodo parlare di vittoria contro la corrazzata Inter per la propria vanità e per fare un po’ di retorica meridionalista. A me viene in mente quando Fantozzi definì la corazzata Potemkin una cagata bestiale, ecco il film che si è visto Conte e i media al suo servizio mi ricordano questo. Una cagata bestiale.

Ora l’Inter affronterà un’altra finale di Champions, dopo quella di due anni fa contro il Manchester City che è passata quasi sotto silenzio. Certo, non mi piace ritornare su quell’omino minuscolo, ma è riuscito a dire che il campionato italiano è meritato, ma chi dovesse vincere la champions potrebbe non averlo meritato. Infatti, non parliamone, si commenta da solo. Quelli che sputano nel piatto in cui hanno mangiato sono solo dei provinciali e domani sputerà anche nel piatto del Napoli quando tornerà alla Juve o andrà al Milan.

Pensiamo allora a noi, alla nostra finale, perchè la champions deve sempre di più diventare la nostra dimensione. La serie A, infatti, è sempre più piena di veleni e di condizionamenti, certo vincerla fa piacere ma per una squadra come l’Inter la champions deve diventare sempre di più il nostro campo d’azione. Sicuramente il campionato serve per qualificarci in champions, poi da primi o da secondi si può vedere e se ne può parlare e discutere. L’importante è però qualificarci ogni anno e andare il più avanti possibile in questa competizione. Ma sempre, ogni stagione. Noi dobbiamo uscire dalla sindrome che dobbiamo vincere a tutti i costi in una singola stagione perchè poi ci aspettano dieci anni di magra. In questo senso sbagliavano quei interisti che dicevano che dovevamo concentrarci solo sul campionato e lasciare perdere la Champions, ma ora dicono che anche se siamo arrivati in finale se poi non vinciamo la coppa dalle grandi orecchie sarà comunque un fallimento. Spiace dirlo, ma se ragionano così, cadono nel provincialismo anche loro. Già essere arrivati in finale ha comportato decine di milioni di ricavi, che potranno essere reinvestiti, per renderci competitivi ogni anno, come dicevamo prima.

Un’ultima chiosa, poi vi lascio alle vostre attività e non vi disturbo più, ma come si fa a dire che la società Inter non ha protestato abbastanza contro gli arbitri? Ma vi rendete conto che se Marotta ottiene le dimissioni di Rocchi e dei vertici arbitrali nel prossimo consiglio di Lega di giugno, avrà ottenuto molto di più dell’andare a sbattere le scarpe sul tavolo in conferenza stampa, cosa che non sarebbe servita a nulla se non ad alimentare il teatrino mediatico? Dico io, più Marotta e meno Krusciov. Pensateci.

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