Lo stato delle cose nel massimo campionato italiano

Ultime notizie per noi, la Lega calcio chiede a Dazn e Sky di trasmettere le partite serali alle 20 anzichè alle 20.45. Sarebbe bensì un passo in avanti rispetto ad una situazione che penalizza tutti, sia chi va allo stadio, sia chi deve alzarsi la mattina dopo per andare a scuola o al lavoro, sia gli anziani che vogliono andare a letto presto, sia il potenziale telespettatore asiatico che col fuso orario non riesce a vedere la partita di serie A. Va detto che è al momento solo una richiesta informale, solo un primo passo per smuovere le acque, non facciamoci troppe illusioni, insomma per questo anno non se ne parla. Ma le tv comandano in Italia amici, metà dei bilanci e forse più delle società di calcio sono date dai diritti televisivi, non è così in paesi in cui i club hanno gli stadi di proprietà e possono avere altre fonti di introito. Sia chiaro, nessun nostalgismo assoluto da parte nostra, nessuno vuole il ritorno alle partite tutte in contemporanea solo alla radio, ci mancherebbe, inoltre gli anticipi e i posticipi ci stanno, ma non al livello dello spezzatino e non con tutte queste partite alla sera, per non parlare del lunedì e del venerdì. Basterebbe un minimo di equilibrio per far contenti tutti. Ma in questo mondo estremo sembra impossibile.
Parlando di serie A vediamo come i capocannonieri che sono a cinque gol sono un centrocampista, Calhanoglu, e una mezza punta come Orsolini del Bologna. Per trovare un vero attaccante andiamo a quattro gol, Bonazzoli della Cremonese, lo conosciamo bene, cresciuto nell’Inter, poi ci sono Lautaro, Bonny e Thuram a tre gol. Ma c’è da stupirsi se non ci sono più i bomber? Ormai gli attaccanti devono pensare a tutto tranne a fare gol, ma per carità va bene così a noi se come all’Inter ci sono tre attaccanti così e pure c’è una struttura di gioco che porta a segno a turno tutti, ma le altre? Peggio per loro direte voi, ma a livello generale c’è da pensare.
Stiamo inoltre andando verso un calcio dove se non sei alto almeno un metro e novanta non giochi, poi ci si stupisce se non emergono più i Roberto Baggio, i Totti, i Del Piero, ma inoltre nel 3-5-2 il numero dieci deve fare l’8,5 o abbassarsi a play basso, ma il nostro Chivu sta cambiando le cose in questo senso, ha un progetto di calcio e di gioco, oltre il modulo, che noi abbiamo intenzione di sostenere al netto degli incidenti di percorso e delle sconfitte.
Rimanete collegati che la cosa si fa interessante.













