Non c’è tempo da perdere


Cominciamo dalla situazione infortunati, ce ne sono sempre una decina. Particolarmente colpito è il centrocampo, dove da agosto giocano sempre gli stessi, con conseguenze immaginabili. Ci sono quattro giocatori che praticamente non sono mai scesi in campo in questa stagione (Stankovic, Obi, Mudingayi e Chivu). La stagione è iniziata il 2 agosto e l’unico periodo di brillantezza fisica è stato a cavallo tra ottobre e novembre, l’apice nella gara di Bologna. Quello della condizione fisica e degli infortuni è un problema annoso, Mancini si scontrò ripetutamente con lo staff medico. Di certo non può essere solo sfortuna, qualcosa non funziona.

 

Un altro mistero è quale sia la linea societaria, con l’arrivo di Stramaccioni si era parlato di linea verde, ma il mercato estivo ha visto arrivare tanti trentenni e il primo acquisto di gennaio è stato il 35enne Rocchi. L’unica cosa chiara è che ci si vuole liberare degli stipendi più onerosi, ma forse sarebbe stato meglio che non fosse così chiaro, così da ricavare qualcosa, invece non possono che arrivare offerte al ribasso e spesso si passa alla rescissione dei contratti.

 

Il crollo repentino dopo la vittoria con la Juve, difficile pensare che giocatori così esperti si siano seduti o montati la testa dopo un exploit novembrino, seppur prestigioso. Piuttosto una volta rientrata nel novero delle grandi le avversarie hanno ricominciato a trattare l’Inter da grande, ergendo muri in difesa e ripartendo in contropiede, non concedendo più gli spazi nei quali l’Inter aveva costruito il filotto di sette vittorie consecutive. Anche il fatto di vincere con le grandi e di perdere con le piccole ha la stessa spiegazione tattica, più che una sottovalutazione degli avversari, d’altronde il calendario nel post-Juve era infarcito di incontri con le piccole. Ovviamente poi c’è stata la sequela di decisioni arbitrali avverse e a seguire gli orrificanti sbagli sottoporta nelle ultime partite.

 

Ora non c’è tempo da perdere, bisogna liberarsi dei bidoni in squadra (Silvestre, Jonathan per dirne due), dare qualità al centrocampo con un innesto importante, trovare un esterno destro almeno presentabile ed un centravanti che sappia scardinare le difese chiuse a riccio.

 

 

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