Moratti-Thohir, avanti adagio e con freddezza

Al solito, i giornali che annunciano in pompa magna il gran giorno delle firme tra Thohir e Moratti e i protagonisti pronti a raffreddare gli entusiasmi. Moratti e Thohir sembrano due ballerini incapaci di non pestarsi i piedi. L’ultima è sulla presidenza, Thohir aveva chiesto a Moratti di rimanere presidente, Moratti aveva risposto “vedremo”, ma certo non si aspettava che anche Thohir, nuovamente interpellato sulla questione, rispondesse ora anche lui “vedremo”.

Insomma, Moratti aveva sì detto “vedremo”, ma si aspettava che l’indonesiano insistesse ancora, magari con una sviolinata sotto casa, ma il magnate non è un tipo romantico e ha preso alla lettera lo schernirsi del vecchio presidente andando dritto al sodo. D’altra parte per Moratti l’Inter è una questione d’amore, ci ricordano ogni giorno le elegie, mentre il freddo Erick parla di “sviluppo commerciale e del marchio” e il Massimo per lui è un “partner commerciale”, che è necessario avere “soprattutto se si investe all’estero”. E quella che per Thohir sembrava una gentilezza, lasciare la parte sportiva a Moratti (il quale, così, equivale a mantenere l’attuale fallimentare management), per Moratti sembra essere una mancanza di passione, almeno così ci dicono. Sono già pronti gli editoriali lacrimevoli su “i tempi che cambiano”, “la fine di un’epoca” e “il calcio di una volta che non c’è più”. Dove andremo a finire.

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