Mazzarri smentisce Moratti

mazzarri pinzolo

Nel secondo giorno di ritiro ha parlato Mazzarri , dopo più di un mese dall’ultima conferenza. Ci sono tre o quattro spunti interessanti sul “sergente di ferro”, Moratti e lo scudetto, il ruolo di Kovacic e la priorità di mercato. Vediamoli:

 

D: Si vede in questa immagine da sergente di ferro? 

“Io sono me stesso. E non mi pongo questa domanda. A livello giornalistico fa gioco dire così. Io voglio essere sicuro di quello che dico. Credo che i ragazzi con cui ho parlato mi daranno tutto quello che hanno dentro.”

Sergente di ferro, generale di Full metal jacket, la frusta di Mazzari, corsa e sudore e chi ne ha più ne metta. Dopo nemmeno un’ora di allenamento tutti i media hanno saccheggiato il repertorio di un giornalismo pigro. Come non essere d’accordo con la risposta di Mazzarri in merito.

 

Mazzarri si è già distinto da Stramaccioni

D: Moratti ha parlato di scudetto. Secondo lei è un’esagerazione?

“Mi devo ripetere. La griglia di partenza è facile valutarla. Io ho il dovere di inculcare ai giocatori la mentalità per cui ogni partita si può vincere. Si può vincere contro chiunque, dobbiamo avere un’identità precisa. Anche grazie all’allenatore, perché un po’ di esperienza ce l’ho. Questi ragazzi credo abbiano anche un po’ fiducia nell’allenatore. Io penso sempre alla partita successiva. Noi dobbiamo giocare per tre punti. Non faccio programmi perché non sarei serio. Dopo il nono posto sarebbe poco serio parlare di scudetto.”

Smentita più secca alle parole di Moratti non poteva esserci, d’altronde solo chi vive in un mondo fatato poteva dare credito alle parole poco serie del presidente. Stramaccioni al posto suo avrebbe avallato le parole di Moratti, pur non credendoci. Anzi è proprio quello che fece nel maggio 2012, quando, prima ancora dell’apertura del mercato, disse: “Lo scudetto? Con il presidente, Branca e Ausilio stiamo lavorando con entusiasmo e abbiamo le carte in regola per competere per il titolo partendo da quello che abbiamo fatto finora.” Nel gennaio scorso, però, mesta arrivò la smentita: “Allo scudetto non ho mai pensato perche’ penso sia giusto fare un passo alla volta. E’ sbagliato parlare ora di primo posto perche’ siamo lontani, ma lo era anche quando eravamo piu’ vicini”. Con Mazzarri la società troverà un tecnico decisamente meno malleabile, ma non solo verso i giocatori, come già ci si aspetta, ma anche verso di essa.

 

Isla, Mazzarri lo vuole subito

D: La sua sensazione è che in rosa ci sia già un impianto tale per il 3-5-2?

“Tenete presente che Pereira non c’è. Jonathan è ancora mezzo infortunato, a livello numerico manca uno sugli esterni. Per il resto è abbastanza completa. Passare dal 3-5-1-1- provato oggi al 3-4-1-2, farò presto. A Napoli ho fatto anche il 4-3-3. Cercherò anche delle varianti quando gli avversari prenderanno delle contromisure. Cambiando l’anno scorso si è fatto nove vittorie consecutive”.

Come già nell’altra conferenza a domanda diretta sul mercato Mazzarri risponde che quello è terreno di Branca e Ausilio, ma se come in questo caso la domanda viene posta su un piano tecnico, allora Mazzarri non si sottrae e dice chiaramente che la priorità è un esterno, come d’altronde già si sapeva.

kovacic pinzolo
Kovacic nuovo look, nuovo modo di giocare?

D: Kovacic?

“Io guardo i particolari, potenziali pregi e difetti. Un giocatore con quelle caratteristiche deve giocare più avanti. Per diventare un top player deve fare gol, deve andare al tiro, deve fare inserimenti senza palla e lì deve migliorare. Deve giocare anche con gli inserimenti, non solo con la palla a posto”.

Sicuramente la risposta più interessante sul piano tecnico-tattico. Per giocare più avanti Mazzarri può intendere sia come trequartista in un 3-4-1-2, sia come mezz’ala, ma con un atteggiamento più offensivo rispetto al passato, curando particolarmente gli inserimenti senza palla, che finora Kovacic non ha mai fatto. D’altronde il regista classico nel centrocampo del tecnico toscano non è previsto, infatti nel Napoli c’era un centrocampista centrale che si occupava dell’interdizione (Berhami) e due mezz’ale volanti dedite più all’incursione che al palleggio (Dzemaili e Hamsik). Per il giovane talento croato si prospetta allora un lavoro di modifica del suo atteggiamento in campo e delle sue caratteristiche, che lo può portare a completarsi oppure a entrare in frizione con il modo di giocare di Mazzarri.

 

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