Mancini chiede Nastasic, tutto sul difensore serbo

nastasic. manchester.city .contrasto .arsenal. 2014.2015.356x237Mancini ha chiesto Nastasic alla società, il difensore serbo è ai margini del progetto di Pellegrini al City, ma bisognerà muoversi per tempo, su di lui ci sono moltissime società. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul nazionale serbo.
Matija Nastasic
Anche Nastasic, come Scott Sinclair, è stato invitato in estate da Pellegrini a trovarsi un’altra squadra perché l’allenatore del City aveva deciso di puntare su De Michelis, Mandala e Boyata (ci fu un sondaggio anche da parte della Juventus). Ma in questo caso parliamo di un talento assoluto, ancora con incredibili margini di miglioramento.
Pensate, Matyja Nastasic ha solo 21 anni, è nato in Serbia, come Vidic, il 28 Marzo del 1993, ed è stato fortemente voluto da Mancini al City che lo scambiò con Savic con la Fiorentina. Ha già quindi giocato nel campionato italiano ed ad alti livelli. Nel City di Mancini ha scalzato Lescott, titolare al tempo della nazionale inglese e facendo coppia con Kompany ha giocato grandi gare al punto che nel gennaio 2013 è stato candidato come miglior giocatore dell’anno in Premier League. L’ho visto giocare tante volte e posso affermare che trattasi di un centrale di grande valore, per noi meglio di DeMichelis, ma avete capito che Pellegrini, come tanti allenatori, ha i suoi pallini. Naturalmente è un titolare della nazionale serba e, ironia della sorte, vista la sua giovane età, è stato spesso paragonato a Vidic. E’ un centrale abile nel gioco aereo e considerata la sua altezza, 187cm, con buone capacità tecniche che gli permettono di partecipare attivamente alla costruzione della manovra. Il problema è semmai il suo prezzo considerato che fu acquistato nell’estate del 2012 per 16 milioni di euro più il cartellino di Savic. Ha avuto un infortunio alla caviglia proprio questa estate che lo ha tenuto lontano dalla preparazione, ma sperando che si sia ben ripreso la nostra conclusione è semplice: magari venisse all’Inter tornando da Mancini, suo mentore.

 

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