Lo Schelotto di salvataggio

E’ stato il derby delle conferme, il Milan si conferma una squadra normale, che ha vinto una serie di partite con compagini di media-bassa classifica e con un Barcellona irriconoscibile, l’Inter ha confermato la sua crisi, Stramaccioni la sua confusione e giocatori come Cambiasso le proprie condizioni fisiche impresentabili. Il primo tempo poteva finire 3-0 per il Milan, Handanovic è stato l’ancora di salvezza, nella ripresa l’Inter ha avuto una reazione d’orgoglio e il Milan si è spento. Il derby mantiene comunque un suo fascino, anche se le luci sono basse e non brillano, ma le squadre ci provano ad onorare la fama del derby nel quale ci si affronta a viso aperto. Balotelli ha bussato alla porta del derby per esserne il protagonista, ma ha trovato Handanovic. L’Inter ha pareggiato con l’ultimo uomo che ci si poteva aspettare, Schelotto, che è entrato e dopo due minuti ha trovato l’inserimento giusto in area e le lacrime di gioia.

 

Pur nella mediocrità le squadre non tradiscono lo spirito del derby milanese e la prima parte di gara è piacevole, ma è il Milan che ha ben presto campo libero a centrocampo. Stramaccioni ha confermato il 4-2-3-1 visto con il Cluj, con la stessa batteria di trequartisti (Guarin-Palacio-Alvarez), mediani Gargano e Cambiasso, difesa Nagatomo-Ranocchia-Jesus-Zanetti. Palacio in fase di copertura dovrebbe curare Montolivo, ma gli è quasi impossibile perchè in fase d’attacco è chiamato a fare la prima punta scambiandosi con Cassano che invece viene incontro, oppure a tagliare verso la fascia. Mentre Gargano e Cambiasso arretrano verso la propria area concedendo dieci metri buoni ai mediani del milan. Si viene così a creare un vuoto a centrocampo tra Palacio e i due mediani nerazzurri, dove Montolivo, Nocerino e Muntari possono ragionare in libertà, giostrando con Boateng che si muova dalla destra verso il centro, o smistando sulle fasce, trovando ben presto sul lato sinistro la soluzione migliore, con De Sciglio che si beve ripetutamente Guarin e Nagatomo che annaspa su El Shaarawy. Calci a piazzati a parte, tutte le azioni pericolose del Milan avvengono in questo modo, vuoto in mezzo con distanza abissale tra Palacio e i due mediani, palla agevolmente smistata sulla trequarti sinistra a De Sciglio che vince tutti gli uno contro uno con Guarin. Il gol nasce da una palla persa da Cassano a metà campo, Nagatomo va in smarcatura su El Shaarawy che crea un gol di rara bellezza, d’esterno sul primo palo, imparabile. La reazione dell’Inter sarà rimandata al secondo tempo, in campo rimane il solo Handanovic a replicare tre volte a Balotelli che sogna un gol all’Inter, sogno che rimane tale.

Dopo aver regalato un tempo al Milan con uno schieramento tattico assurdo e con due uomini che camminano (Cassano e Cambiasso), Stramaccioni nella ripresa si limita a scambiare di fascia Zanetti e Nagatomo, ma riconsegna perlomeno un’Inter grintosa decisa a salvare l’onore. Comunque Zanetti va meglio su De Sciglio e Nagatomo è più a suo agio sulla sinistra. Scambio di posizione anche tra Cambiasso e Gargano, con quest’ultimo che prova a limitare Nocerino, lasciato totalmente libero di agire da Cambiasso nel primo tempo. L’Inter si ripresenta con una grande occasione per Guarin, azione Guarin-Palacio-Guarin e Abbiati pronto a distendersi, Cassano raccoglie sulla linea di fondo e non può che prendere solo il palo esterno. La fiammata sembra però spegnersi, Cambiasso esce malconcio, al suo posto nell’indifferenza entra Schelotto, Alvarez conquista caparbio una rimessa laterale, Nagatomo crossa in mezzo e Schelotto ignorato da tutti insacca. Sull’onda dell’entusiasmo Guarin chiama al pressing alto i compagni, ma è decisamente troppo, nessuno si muove. Va bene il pareggio, il rammarico è tutto del Milan, l’Inter salva la faccia. Finisce tra qualche fallo e tanta stanchezza, Balotelli avrà altro tempo per rifarsi, speriamo che questo tempo venga dato anche a Stramaccioni dandogli una squadra all’altezza.

 

 

 

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