L’Inter vista con l’Atalanta, un dato positivo, quello che manca e la situazione dei giovani

L’Inter vista con l’Atalanta si può definire manovriera in fase d’impostazione, poco lucida sulla trequarti e debole al tiro. Poli come regista basso non è riuscito a dare i giusti ritmi alla squadra. In zona avanzata Nagatomo, Obi e Cambiasso sono riusciti a dare profondità e vivacità, ma hanno anche pasticciato molto e sono stati poco lucidi, pochissimi i cross che Nagatomo e Obi riescono a non farsi intercettare, di fatto uno di Obi, che ha portato al rigore. Sulla destra Zanetti ha giocato praticamente da solo, Maicon infatti anche ieri non si è visto, mentre Poli più che interno destro ha assunto una posizione di regista basso centrale, e infatti si può dire che con gli esterni alti e Cambiasso sempre proiettato in avanti ieri l’Inter ha giocato con un 4-1-3-2.

I due attaccanti, non ricevendo palloni, hanno fatto uno sfiancante e doppione lavoro di sponda e di ricezione spalle alla porta. Non stupisce dunque che l’Inter non sia riuscita a segnare e nonostante un affannoso e logorante lavoro abbia creato poche occasioni, mentre certa debolezza al tiro ha evidenziato tutta la stanchezza post-Marsiglia.

 

Rimane il dato positivo di non avere subito gol e di non aver subito i contropiedi avversari, di aver tenuto il campo fino al 75′, allorquando Ranieri ha optato per un 4-2-3-1 espostissimo, soprattutto sul fronte sinistro con Castaignos ala sinistra e Nagatomo in debito d’ossigeno. E’ venuto così fuori sulla quella fascia Schelotto e l’Atalanta nel finale ha tentato il colpaccio e costretto ad un intervento da giallo Samuel per fermare sul nascere una ripartenza. L’ammonizione a Samuel non dovrebbe costare la squalifica all’argentino, che in un primo momento risultava diffidato, poi la smentita della Lega, Samuel non era in diffida. Minuti finali a parte però l’Inter come con il Chievo ha tenuto il campo abbastanza bene, ha corso solo un paio di pericoli, anche se Lucio ha rischiato di vedersi fischiare un rigore contro. Zero gol subiti nelle ultime due giornate di campionato. E’ questo l’unico dato positivo, insieme ad un’altra prova impressionante del capitano, è poco ma è quello da cui bisogna ripartire, perchè dieci partite sono tante e l’alternativa agli 0-0 attualmente sono delle pesanti debacle.

 

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Esultanza atalantini dopo il rigore sbagliato da Milito

I gol – Arrivano col contagocce, bisogna trovare un raccordo tra centrocampo e attacco in cui non siano sempre gli attaccanti a venire a prendersi il pallone, e dar loro dei cross più frequenti e decenti. C’è troppo lavorìo sulle fasce, spesso inconcludente, bisogna anche forzare un po’ per tenere sotto pressione le difese. Tantissimi poi i corner sfruttati male, quando si fa fatica a creare la prima soluzione invece dovrebbe essere nei calci piazzati. E le cose non vanno meglio quando c’è Sneijder.

 

I giovani – Danno vivacità alla squadra, ma Poli, Obi, Nagatomo, Faraoni, non riescono ad essere più di tanto incisivi e senza la presenza di Samuel, Zanetti e Cambiasso sarebbero totalmente spaesati sul piano tattico. La strada è ancora lunga per loro.

 

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Obi subisce un duro fallo

Quello che manca – Tante cose, ma in particolare, oltre alla cattiveria che dovrebbe prendere il posto di uno stato sconsolato della squadra, è un raccordo tra centrocampo e attaccanti e quel guizzo e cambio di passo imprevedibile che solo Eto’o riusciva a dare, posto il declino ormai irreversibile di Maicon e l’evanescenza di Sneijder. Inoltre Eto’o era integro fisicamente ed in grado di giocare tutte le partite, mentre Maicon e Sneijder si trascinano da un infortunio all’altro. Ieri l’unico a dare cambio di passo è stato Zanetti, mentre Obi e Nagatomo danno velocità, ma monocorde e perciò rintuzzabile.

 

La crisi di febbraio è stata profonda, marzo è un mese convalescente, dove comunque siamo imbattuti con due vittorie e due pareggi, anche se la vittoria con il Marsiglia è stata inutile e non potrà che prolungare la convalescenza.

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