L’Inter si regala mezz’ora di passione

Vincere 2-0 bissando il successo con il Pescara ed accedere lisciamente alle semifinali di coppa Italia? No è troppo banale, meglio regalarsi mezz’ora supplementare di passione sguainando una rabbia agonistica per certi versi mai vista in questa stagione, con i vecchietti Zanetti e Cambiasso a mulinare nel campo di battaglia. Vogliamo forse dire che ha fatto e disfatto tutto l’Inter, prima portandosi sul 2-0, poi uscendo dal campo e regalando due gol al Bologna in quattro minuti, infine evitando i rigori con un gol all’ultimo secondo di Ranocchia, che il Bologna aveva già colpito in campionato? No, c’è stato anche il Bologna in campo, ad inizio gara sorprendendo con un modulo speculare all’Inter, un 3-4-2-1, con Agliardi tra i pali, difesa Sorensen-Portanova-Antonsson, con il primo deciso a seguire Cassano anche negli spogliatoi, esterni Motta e Morleo, mediana Perez e Guarente, sulla trequarti Pasquato e Diamanti, unica punta Gilardino. In una prima mezz’ora generalmente sottotraccia era stato il Bologna a fare più la partita, specializzandosi nei tiri da fuori, ma trovando un Handanovic poderoso. L’Inter rispondeva con il confermatissimo 3-4-1-2, difesa con Silvestre e i rientranti dalle squalifiche in campionato Ranocchia e Jesus, confermato in toto il centrocampo di tre giorni fa, coppia centrale Zanetti-Benassi, esterni Jonathan e Pereira, Guarin trequartista e Cassano e Rocchi davanti, quest’ultimo alla prima da titolare. Come con il Pescara Strama chiedeva ai due esterni di giocare molto alti, ed anche questa sera Pereira convinceva di più, arrivando ai supplementari con una cattiveria agonistica mai vista. Il gol al 34′ di Guarin spezzava l’equilibrio, finta al limite e bordata da fermo, Guarin che non sbaglia una partita da quel disastro che fu Parma a fine novembre, e che aveva già colpito in Coppa Italia con il Verona.

 

E così torniamo a quel secondo tempo, dove il Bologna al 70′ passa al 4-2-3-1 con l’uscita di Antonsson e l’ingresso di Kone, il primo effetto è però il contropiede del 2-0, Jesus tiene in campo un pallone scagliandolo in avanti e Cassano dà lo spunto alla fuga di Palacio che colpisce dal limite con un gran destro a giro. La proiezione iper offensiva del Bologna dà i suoi frutti poco dopo, Pereira entra scomposto su Diamanti, punizione dal limite, traversa-gol. E dopo un autopalo di Ranocchia, succede che Jonathan non si smentisce e sull’ennesimo cross dalla destra di Motta rotola in area dando disco verde al colpo di testa di Gabbiadini (entrato al posto di Pasquato). 2-2 e da questo momento non c’è tattica che tenga, ogni azione è un’occasione da una parte e dall’altra, Handanovic si ripete, mentre il gol di Ranocchia viene annullato per millimetrico fuorigioco.

 

Come detto nei supplementari emerge il capitano Zanetti, che al 110′ arriva fino in area, primo tiro respinto da Agliardi, secondo sul palo esterno. A parte questa forza della natura, le due squadre si appoggiano ai giocatori entrati a partita in corso, Cambiasso e Palacio nell’Inter (ma anche Pereira c’è fino alla fine prendendo botte) e Kone e Gabbiadini nel Bologna. Cassano e Diamanti finiscono claudicanti invece. I rigori sembravano ormai certi quando Ranocchia colpisce come sa fare lui, ma va detto della mezza uscita goffa di Agliardi, che faceva due passi in avanti e poi si fermava, concedendo la traiettoria lenta al nostro spilungone. Ci siamo divertiti a prolungare questa partita, ora vedremo se la pagheremo nella partita con la Roma.

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