L’Inter non si scompone e trova i tre punti alla fine

Hellas Verona-Inter Milano 1-2 16′ Zielinski 40′ Giovane 94′ Frese autogol

Chi dorme non piglia pesci, eppure di acqua ce ne era tanta oggi al Bentegodi, ma chi soffre alla fine vince, anche chi non molla mai, tre punti d’oro che ci portano al secondo posto, stasera guarderemo da interessati Milan-Roma

Anche oggi Chivu si diverte a trasformare il suo 3-5-2 in qualcosa di diverso offrendo sempre qualche cosa di nuovo. Rinnovata fase d’impostazione quindi dove Calhanoglu si affianca a Bisseck mentre non solo Bastoni si allarga in fascia, ma anche per la prima volta Akanji sulla destra, permettendo così ai due esterni Augusto e Luis di stare alti, ma non con grandi frutti.

Il Verona nei minuti iniziali pressa poco il portatore di palla e dà spazio tra le linee dove si mette Lautaro che ci prova al tiro ripetutamente, ma il gol arriva da un superbo corner a deltaplano di Calhanoglu che incontra lo stupendo piatto di Zielinski, palla sotto la traversa e vantaggio che però rilassa un po’ troppo la squadra.

L’Hellas gioca con un 5-3-2 dove mezz’ale e le due punte ripartono in velocità, sopratutto Giovane, all’inizio sembra poco incisivo con qualche dirbbling di troppo, ma poi il Giovane il pareggio lo trova affrontando Bastoni che copre solo il lato sull’interno e trova Sommer poco reattivo.

Il pareggio dà coraggio al Verona che inizia a cercare maggiori scontri fisici nei duelli individuali mettendo a dura prova i nostri, la ripresa inizia addirittura con l’Hellas all’attacco, l’Inter cerca di non perdere la calma e ragionare a centrocampo. Chivu inserisce Barella, Dumfries, Pio e Dimarco. I cambi registrano la squadra che però rischia su un alleggerimento di Sucic che mette in difficoltà Bisseck, il difensore se la cava con un giallo, ma è giusto così perchè la palla andava lateralmente. Allora Chivu mette Akanji al centro della difesa con Bisseck centrodestra.

I nerazzurri non perdono la calma e iniziano a mettere lì i gialloblù con una tela di passaggi dove Dimarco e Dumfries sono più presenti dei loro predecessori del primo tempo, ma non riusciamo bene nella riagressione immediata, concedendo ancora qualche ripartenza. Nel finale dentro l’uomo dei minuti finali Frattesi, Con Barella play centrale, Frattesi centrodestra, Calha centrosinistra. Pio va giù in area, non c’è rigore, ma forse è giusto così, però la squadra continua sul pezzo, altra palla in mezzo di Barella e alla fine non si sa chi la mette in porta! Ma è vittoria! Galante direbbe nella vita a volte ci vuole c… ma aiuta sempre gli audaci.