L’Inter non sa far altro che vincere

Primo impegno dopo la vittoria contro la juve, si testa il grado di maturità, si rimettono in gioco diverse riserve, si cerca il punto qualificazione, ma l’Inter sa solo vincere, prendendosi il giusto tempo. Il primo tempo infatti passa via e fa sorgere domande del tipo, ma a che serve questa europa league, ma non si poteva mandare delle controfigure, tanto valeva. Nel secondo invece arrivano tre gol e ti dici non male questa europa league, si tiene bene il campo, si risparmiano energie giocando a ritmi bassi e aspettando di colpire in contropiede, si da spazio alle riserve e si fanno tre gol di una certa spettacolarità, quei tre gol che non mancano mai da quattro partite a questa parte.

Inizio con un 4-5-1 poco da sogno e molto da necessità virtù per i tanti assenti, oltre al riposo per molti titolari. Si cambia già al 13′, problema muscolare per Mudingayi, al suo posto gargano, che va a fare il baricentro basso, anche in mezzo ai due centrali in fase d’impostazione per un 4-1-4-1. Non succede nulla fino al 18′ quando Guarìn tira dai 25 metri, fuori di poco. Comunque ora guarìn la tiene sempre bassa, rispetto a qualche settimana fa. Al 21′ l’Inter riparte in situazione tre contro tre, livaya porta palla in mezzo, non passa la palla e tenta un tiro, tra le braccia del portiere. 24′ cambiasso allarga per pereira, diagonale parato a terra dal portiere. Ma le prime vere occasioni sono per il Partizan, Handanovic deve togliere dalla porta un colpo di testa di ivanov al 31′, palla in calcio d’angolo e sugli sviluppi ancora Ivanov, ancora Handanovic questa volta vola alla sua destra. Non è comunque l’inizio delle danze, il primo tempo si chiude senza altre occasioni.

 

Succede tutto nel secondo tempo, e succede subito, prima al 50′ Handanovic mette la manona su un tentativo di autogol di jesus, un minuto dopo malinteso tra Medo e Ivanov che non vanno sulla palla, strada spianata per guarin che mette in mezzo dal fondo e palacio di petto fa lo 0-1. Palacio che è entrato al posto di nagatomo, pereira è scalato terzino e livaya è andato a fare l’esterno sinistro. C’è sempre handanovic a chiudere anche sul suo palo la conclusione di scepovic con cui il partizan risponde al gol. Il partizan tenta il tutto per tutto togliendo medo, meno lucido rispetto all’andata, e inserendo M. Scepovic. Stramaccioni vuole un’inter camaleontica e i giocatori lo seguono: ora cambiasso scala in mezzo ai due centrali e si rivede la difesa a tre, l’inter fa sfuriare i bianconeri locali, il piccolo gioiello markovic va sbattere contro il muro nerazzurro, e al 75′ guarin fa partire in contropiede palacio, due soli giocatori del partizan rimasti in difesa e il diagonale dell’argentino chiude la partita. C’è spazio anche per cassano, si chiude con il 3-5-2 con zanetti mezz’ala sinistra. Il partizan generosamente continua ad esporsi e per cassano sono praterie, prima serve palacio che va a botta sicura per la tripletta, ma petrovic si oppone, poi guarìn fa velo per cassano, passaggio di ritorno per lo stesso guarìn e portiere battuto per la terza volta. C’è giusto il tempo per il gol della bandiera di Tomic, il primo gol del partizan in questa competizione. L’Inter è matematicamente ai sedicesimi, ed ora se la vedrà con il Rubin Kazan per il primo posto nel girone.

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