L’Inter a Beersheva, la città dei pozzi

beer-sheva-image

L’Inter è atterrata a Beersheva, letteralmente città dei sette pozzi, nel sud di Israele. Si tratta della prima trasferta in Israele della storia nerazzurra. Beersheva è nota anche come la capitale del deserto del Neghev, le sue origini ebraiche risalgono fin dai tempi biblici, in seguito fu conquistata dai babilonesi, mentre fino al VII secolo fu abitata dai bizantini. Durante l’occupazione turco-ottomana fu praticamente disabitata, mentre nei dintorni vi abitavano poche migliaia di beduini. Nel corso dell’800 alcuni ebrei cominciarono a ripopolare la città, che venne ufficialmente rifondata nel 1948. Per anni abitata in buona parte da ebrei provenienti dagli stati arabi che scappavano dalle persecuzioni islamiste, negli ultimi anni Beersheva ha raggiunto una popolazione di 200mila unità principalmente grazie all’immigrazione dalla Russia e dall’Etiopa, divenendo la sesta città più popolosa d’Israele. Un tempo considerata zona depressa, oggi è un centro di alta tecnologia, con diversi poli universitari.