Le prime tracce del Chivuismo

La mano di Chivu sull’Inter

Siamo solo all’inizio, ma i primi mesi di stagione ci dicono che il nuovo tecnico interista sta facendo un lavoro, anche sotterraneo se vogliamo, che però sta già dando i primi frutti. E’ la stagione del tartufo, quindi diciamo che i primi risotti li possiamo fare, il panettone intanto è già in caldo, ma vediamo punto per punto la situacion

Rimotivato Calha

Ci sarebbe da anticipare che in realtà il turco non è mai stato ufficialmente in vendita, ma c’era stato Lautaro per stessa ammissione di Marotta che diceva che non aveva mica più tanta voglia di restare qua. Invece con la mano di Chiuv, il Calha ha fatto capire di voler restare qua coi fatti sul campo. Il tecnico rumeno lo ha ancora di più responsabilizzato dandogli un ruolo multiforme, non solo play basso, ma anche di fatto trequartista, la sua posizione più avanzata ha portato anche a tanti gol, oltrechè i rigori, ora pensate che addirittura Calhanoglu è capocannoniere del campionato con cinque gol.

Squadra che segna di più sulle riagressioni

L’Inter è la squadra che segna di più da azioni nate sul recupero palla immediato, sulla riagressione alta, sul pressing, a volte anche sul portiere, le squadre che giocano con l’uscita dal basso ne sanno qualcosa e hanno pagato dazio.

Segnano tutti

Lo avevamo già visto negli anni scorsi, ma ora è ancora di più, il club 1908 segna con tutti gli effettivi, ha dei centrocampisti goleador, ora c’è anche Sucic, presto Zielinski, i difensori segnano sui corner di testa, la produzione retifica è impressionante, 22 gol in 9 giornate di campionato, pensate che il secondo attacco in serie A è il Napoli ma con 16, in Champions arrivano altri 9 gol in tre partite, incredibile, 31 gol in dodici partite, 2,5 a match.

Lautaro segna meno

Paradossalmente lo nostro bomber Lautaro segna un po’ meno, “solo” tre gol in campionato, ma lo vediamo spesso lontano dalla porta ad aiutare la costruzione, si spreme a pressare gli avversari in fase di non possesso.

Nuova comunicazione

Con Chivu cambia completamente la comunicazione, il rumore dei nemici? Manco lo sente. Rispondere? Uno spreco di energie. Una svolta epocale, che permette alla squadra di concentrarsi sul campo per andare avanti per la sua strada e misurarsi con sè stessa e la sua forza. la consapevolezza è ai massimi storici, si può vincere anche al netto degli errori arbitrali, lasciando nel loro brodo i provocatori.

Un solo braccetto che attacca e calha che avanza di più

Ma il Crhistian inizia a mettere mano anche sulla disposizione tattica e modificarla rispetto all’era Inzaghi, ora solo un “braccetto” avanza, è Bastoni, mentre l’altro, Akanji, rimane in cabina di regia, pronto a rintuzzare i contropiedi avversari dando equilibrio e permettendo a Calhanolgu al contempo di avanzare di più, il gioco quindi è più centrale, non va solo sulle catene di fascia, Calhanoglu non deve fare solo il pendolo tra le due catene ma s’inserisce di più.

Quattro nuovi su sei già inseriti, mancano solo Diouf e Luis

Sei ingressi nello spogliatoio questa estate, finora quattro sono già inseriti e già protagonisti o quasi, Pio, Bonny, Sucic, Akanji, se pensiamo che siamo ad ottobre è già un grande risultato, che si accompagna alla rimotivazione non solo di Calhanoglu, ma anche del nucleo italiano Dimarco-Bastoni-Barella, ora mancano solo Luis Enrique e Diouf da integrare.

Prove di calcio verticale

Come dicevamo il gioco è ora più verticale, rispetto ad Inzaghi che puntava sopratutto sulle catene a tre delle fasce con la spinta dei due tentacoli di difesa in avanti, invece adesso più soluzioni di gioco quindi, anche se su questo però c’è ancora molto da lavorare, working in progress.

3-5-2 elastico

Non conta il modulo ma i principi di gioco, si parte dal 3-5-2, ma come abbiamo detto Akanji si allinea col centrale di difesa, mentre Bastoni avanza, con Dumfires sull’altro lato che quindi va a ricomporre una difesa che in certe fasi di gioco diventa a quattro.

La squadra ancora non sempre legge i momenti come vorrebbe

I nostri ingiocabili a volte si fanno prendere la mano, a Juve e a Napoli la squadra non ha usato il cervello per un modo o per l’altro, lo abbiamo visto tutti, Chivu vuole che si sappia leggere il momento, sopratutto nel secondo tempo, ci sta lavorando e con la Fiorentina i giocatori invece non hanno perso la calma e hanno avuto pazienza rispetto ad un risultato che non si sbloccava ed a decisioni arbitrali controverse.

Sempre vittorie con le squadre della parte destra della classifica, da migliorare gli scontri diretti

Vado un po’ avanti, se domenica vinciamo a Verona, sarà la quinta partita su cinque vinta con squadre della parte destra della classifica, dove l’anno scorso abbiamo perso molti punti. C’è un potenziale di 60 punti in questa area geocalcistica, li possiamo fare. Qualche punto perso invece negli scontri diretti, ma finora tutti in trasferta, al ritorno avremo Juve, Napoli oltrechè Roma in casa.

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