Le assenze non scompongono i viola

Sgombriamo subito il campo, la Fiorentina senza Pizzaro, Cuadrado e Gomez ha continuato a fare gioco e non è apparsa più debole. Con l’Atalanta proprio uno dei sostituti, Mati Fernandez, è andato in gol ed è stato uno dei più convincenti, mentre Giuseppe Rossi si è confermato un cecchino, con un tiro nello specchio e un gol, ma capace anche di caricare di cartellini gialli i difensori e conquistare tante punizioni dal limite. Difficile inquadrare la squadra di Montella in un modulo, a Bergamo attaccavano in otto, solo i due difensori centrali e Ambrosini rimanevano in copertura, con quest’ultimo che scalava sulla linea dei difensori permettendo a tutti e due i terzini di attaccare contemporaneamente. In continuo movimento gli altri tre centrocampisti e i due attaccanti, Aquilani spesso diventava il punto di riferimento più avanzato, Borja Valero ama allargarsi a destra, ma anche venire a pendere il pallone nel basso centrocampo, Mati Fernandez partiva da sinistra per tagliare verso il centro fino all’altra fascia, come nell’azione del gol. Non si pensi però ad una squadra squilibrata, in fase di copertura i viola si ricompongono in un ordinato 4-4-2, con Ambrosini e Aquilani davanti alla difesa e Borja Valero e Mati Fernandez in ripiego sulle fasce, nella ripresa il primo è passato sul centrosinistra e il secondo sul centrodestra. Insomma una squadra totalmente imprevedibile, ma che mantiene il suo equilibrio, pressa alto quando perde palla, ma che comunque concede le sue occasioni. L’Atalanta ne ha avute tre sullo 0-0 e Rodriguez ha commesso qualche ingenuità. Difficile non pensare ad un Inter-Fiorentina spettacolare.

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