Inter presuntuosa, punita dal sottovalutato Be’er Sheva

inter-hapoelGiusta sconfitta per l’Inter all’esordio in Europa League. A San Siro l’Hapoel Be’er Sheva passa per 2-0, dimostrando di essere stato sottovalutato da un’Inter presuntuosa e invece giocando una partita organizzata, tenace, tonica e elastica con qualche bella giocata, contro un’Inter che è parsa un’accozzaglia di undici scappati di casa incontratisi per caso per la prima volta stasera. (Leggi la cronaca sotto)

Primo confronto assoluto per l’Inter contro una squadra israeliana, l’Hapoel Be’er Sheva guidato dalla presidentessa Alona Barkat che lo ha portato dalla serie B ad un titolo nazionale che mancava da 40 anni. I nerazzurri indossano per la prima volta la terza maglia e non ci sono dubbi, è la più brutta della storia dell’Inter, un obrobrio verde turchese e celeste che non metteresti nemmeno per andare in spiaggia. La squadra sembra patire l’esagerato turn-over di De Boer e c’è grande disordine nei primi minuti, gli esterni alti e bassi giocano molto dentro il campo e l’effetto imbuto è assicurato, lo Sheva rinuncia all’annunciato 5-3-2 e si schiera invece con un intraprendente 3-4-3 (in fase difensiva 5-2-3) con una doppia spinta sulle fasce, il gigante nigeriano Ogu a dare equilibrio a metà campo, ma il pittoresco Lucio Maranhao come terminale offensivo non sfrutta due palloni importanti fornitigli dai compagni in area e non sembra un cinico. Il cruccio di De Boer, le palle perse in uscita, si ripresenta anche stasera, con quattro-cinque palloni nella prima frazione di gioco (nel secondo tempo si perderà il conto) rischiosamente persi nella propria metà campo. Linea a quattro e Melo davanti alla difesa, per il resto è un gran movimento da parte di tutti gli altri per non dare riferimenti agli avversari con il più classico dell’effetto controproducente di non darli a se stessi. Medel a volte si allinea con Melo, a volte fa l’intermedio mezzo destro, Brozovic gira ovunque, ma sembra dare un senso al suo girovagare quando si defila a sinistra, gran movimento anche di Palacio, Eder e Biabiany, ma l’unica occasione arriva al 39′, dormita della difesa ospite e palo tremendo colpito da Eder. Si chiude il tempo con il 62% possesso palla, statistica inutile? La ripresa inizia con l’innesto di Banega al posto di Brozovic, De Boer sembra sconfessare la sua scelta del turn-over totale. Con l’argentino in campo aumenta la morbidità di passaggio e la visione, i nerazzurri sono ora schierati con un 4-1-2-3, ma il possesso palla è sempre sterile. Al 54′ il vantaggio dei rossi, schema su calcio piazzato con blocchi in perfetto stile cestistico che trovano i nerazzurri (o sarebbe meglio dire celeste-turchesi) molli al contatto e nella marcatura, Banega si perde Vitor che realizza. Come a Pescara l’Inter sparisce dal campo, black-out totale, ma qui il Be’er Sheva trova anche il raddoppio, punizione pennellata di Buzaglo e 0-2. Dentro anche Candreva e Icardi, ma di sostanzioso si vede solo qualche cross dell’ex laziale, gli altri solo giochini al limite dell’area, scontri persi e palle perse, lo Sheva potrebbe dilagare, traversa di Bitton con un pallonetto incredibile, Handanovic impietrito. Finisce con la giusta festa vociante dei milleduecento tifosi israeliani, mentre il grosso dei quindicimila interisti ha già giustamente abbandonato lo stadio, gli altri rimangono per fischiare.

INTER-H. BEER SHEVA 0-2

RETI: 54′ Miguel Vitor, 69′ Buzaglo.

INTER (4-3-3): Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Murillo, Nagatomo; Medel, Felipe Melo (73′ Icardi), Brozovic (46′ Banega); Biabiany (58′ Candreva), Palacio, Eder.
Panchina: Carrizo, Miranda, Santon, Zonta.
Allenatore: De Boer.

HAPOEL BEER SHEVA (3-4-3): Goresh; Taha, Miguel Vitor, Tzedek; B. Bitton, Hoban, Ogu, Korhut (85′ Turjman); Buzaglo (77′ Sahar), Maranhao (66′ Melikson), Nwakaeme.
Panchina: Haimov, Ohayon, Broun, Radi.
Allenatore: Bakhar.

ARBITRO: Kehlet (DEN).

NOTE: Spettatori 16.778. Ammoniti Buzaglo (H), B. Bitton (H), Murillo (I), Turjman (H), Taha (H).

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