Inter-lille, zanetti la stagionatura è quella giusta, ad Hazzard la ballata di bo e Duke è per lui.

due tifosi di hazzard, giovane promessa del Lille

 

Pubblicato il 4 novembre 2011 già su  http://www.francescoredpoli.blogspot.com/2011/11/inter-lille-zanetti-la-stagionatura-e.html

Con il Lille si è vista un’inter totalmente diversa che si mette alle spalle il passato, l’intensità mouriniana ormai purtroppo improponibile, e capisce che in queste condizioni ci vuole un cambio di gioco, con ritmi bassi e brevi fiammate nei momenti giusti. Se con napoli e juve si era partiti fluidi a mille nella prima mezz’ora per poi venire ingenuamente colpiti in contropiede, senza più avere la forza di rialzarsi, con il lille l’inter ha ritrovato due elementi fondamentali. Samuel, decisivo anche sui calci piazzati, ha ridato un po’ di solidità alla difesa in preda alle follie di Lucio, al quale è stato graziosamente rinnovato il contratto fino al 2025 o giù di lì. E Thiago Motta a centrocampo, che ha tolto la frenesia inutile, dato un ruolo univoco a cambiasso di lavoro sulla mezz’ala a sostenere chivu. Pur con i soliti 3-4 palloni persi, che non sono però il dato qualificante della sua gara, Thiago è il regista dell’inter più adatto in questo momento. Il migliore è stato quello che c’è chi ci ricorda alla noia avere 38 anni, il capitano, ha letteralmente annullato il giovane talento Hazzard, suscitando l’ammirazione di Daisy e la rabbia inutile di Boss che lo voleva già ai box. Ma non è finita, Zanetti ha anche vinto l’oscar di attore non protagonista anche nel dramma di Milito, film sulla crisi di un centravanti, colto da una rara allergia al gol, Zanetti interpreta il ruolo del medico e migliore amico, in un finale davvero inaspettato, al termine di una trama a dire il vero un po’ patetica, ma è il pubblico della scala del calcio, bollato dai superficiali come freddo, a stupire tutti, appassionandosi ai dolori di schiena del vecchio milito e sostenendolo con passione fino alla fine, in una grigia serata d’autunno. Non detto delle inutili giravolte isteriche di snejder e delle fatiche di stankovic, steso un velo pietoso su lucio, si è visto nel finale un giovane talento davvero interessante, Alvarez, anche se la strada è ancora lunga, ed aanche per l’Inter. Ranieri è l’uomo giusto per responsabilizzare finalmente i giocatori, a differenza di benitez, leo e gasp, troppo solida la sua esperienza e troppo ineccepibile e indicato il curriculum per scaricare le colpe su di lui, questa volta.

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