Inter-Fiorentina, Nagatomo e la caparbietà, in Giapponese si chiama così

Pubblicato il 13 dicembre 2011 già su http://www.francescoredpoli.blogspot.com/2011/12/inter-fiorentina-nagatomo-e-la.html

 

L’inter prende tre punti vitali, ma contro una fiorentina svuotata e appesantita anche solo per questo è meglio non parlare di svolta, in quella che è invece una lunga e ripida risalita. E’ certo che in campo ognuno ha dato qualcosa in più e ogni giocatore è sembrato in ripresa fisica. Chi deve correre è tornato a correre, Nagatomo è tornato quello dinamico della stagione scorsa e il suo gol in giappone lo chiamano tipica caparbietà giapponese, ma chissà Peppino Prisco come avrebbe commentato, nel giorno del suo compleanno. Faraoni ha dato fiato all’altra corsia insieme al ritorno di Maicon. Chi deve dare geometrie e tempi è tornato a darli, Thiago Motta ha perso un solo pallone in tutta la gara e sul 2-0, cambiasso è tornato a pressare alto coi tempi giusti e coutinho ha confermato tutta la sua classe. Chi deve segnare è tornato a segnare, Pazzini ci ha creduto su quel pallone bellissimo lanciato da coutinho, e non da ultimo si è riformata la coppia centrale lucio-samuel, con il ritorno di Lucio in versione oggi non faccio il cavallo pazzo ma il difensore. Julio cesar è rimasto inoperoso fino al 70′, quando ha compiuto l’unica parata della partita, e a dire il vero anche milito prima di slogarsi una caviglia è rimasto abbastanza inoperoso e non ha dovuto compiere nemmeno una parata. Poco da fare quindi per gilardino con lucio e samuel in una serata così impeccabile e concentrata, dico gilardino perchè è l’unico che si è notato in avanti, insieme a Vargas che ha regalato al terzo anello un pallone forse come preannuncio di un suo imminente arrivo in nerazzuro a gennaio. Difficile pesare questa vittoria, però, contro una fiorentina senza jovetic e montolivo, una fiorentina ne’ carne ne’ pesce, che ha iniziato ad attaccare solo nell’ultimo quarto di gara e che sembra un assemblamento di promesse mancate, giovani smaniosi di fare il grande salto in una big e giocatori in declino.

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