Il Moratti sibillino

“Adesso bisogna essere molto attenti, proteggersi dagli attacchi, specialmente dagli attacchi più vicini”. Tra le tante dichiarazioni di Moratti post-siena, se ne spunta questa così sibillina, che tanto sa di sindrome da accerchiamento. A chi si riferiva il presidente? L’interpretazione che va per la maggiore porta dritta alle critiche dei tifosi stessi nei confronti della società. Ma le critiche sono proporzionali agli scarsi risultati, e appartengono alla logica del calcio. Sarebbe preoccupante se la società non capisse che la fase cuscinetto della riconoscenza post-triplete è finita per sua naturale decorrenza ed ora i nodi vengono al pettine. Dall’annunciata linea verde poi smentita dal lungo elenco di ultratrentenni presi e giovani messi alla porta, passando per il fair play finanziaro che però non ha impedito di spendere tanti soldi per giocatori non all’altezza, fino alla lunga sequela di trattative non andate in porto.

4 commenti su “Il Moratti sibillino

  1. Ciao Francesco, vedo che siamo sempre sulla stessa linea. Al nostro simpatico ed amabile presidente ,nonchè “sibillino” come tu lo apostrofi, bisogna ricordargli che anche “noi”, lo scorso anno, abbiamo fatto “ammuina” sul caso Tevez: quindi, non possiamo meravigliarci del “marcamento” di Gagliopoli!!! Semmai, bisogna essere un po’ più svegli e soprattutto più rapidi nelle trattative se si è certi del valore di un ragazzo. Capacità carente nella società-inter. Per tanti motivi. Uno su tutto: non sono in grado di capire quando o meglio ancora “quanto”un giovane possiede qualità da futuro campione. Spiego meglio con una domanda: se non si è capaci di capire i propri figli come puoi essere in grado di capire “figli “di altri che vivono a migliaia di km distanti, per non parlare di distanze continentali?
    Ieri sera mi sono emozionato moltissimo nel vedere Santon, Caldirola, Bianchetti… di Balotelli non ne voglio più parlare. E mi riferisco a ragazzi che sono arrivati in nazionale. Senza parlare di Bonucci che non era presente per motivi che sappiamo. Tutti usciti dall’Inter. E possiamo già anticipare, senza temere di essere smentiti, che presto ci arriverà anche Pioli, un ragazzo, tifoso anche dell’Inter, che non è stato capito e trattato come un pacco postale! Bastano queste poche considerazioni per capire che non potremo essere mai efficienti sul piano della campagna acquisti. Siamo arrivati al paradosso di affidarci, per superare le difficoltà, ad un ragazzo croato di 18anni che esce da un campionato che equivale alla nostra serie B. Pazzesco! A prescindere dalle qualità del ragazzo! Mi chiedo: era tanto difficile fare un piccolo sforzo per prendere un ragazzo come Verratti che stava spopolando in serie B per una società come l’Inter che aveva bisogno di rinnovare il proprio centrocampo? Ma noi siamo quelli del “tanto al chilo”: che siano bidoni poco importa!

  2. Su kovacic il mio giudizio sull’operato della società è positivo, è un giovane di qualità, strappato alla concorrenza dei principali club europei, sul quale questa volta non si è tentennato. Vedremo, ma sono curioso di vederlo domenica.

    1. Non discuto il probabile futuro da campione del ragazzo, e nemmeno lo sprint nel prenderlo (inusuale, ma determinato dall’effetto concorrenza), ma le prospettive immediate cui vengono riposte per la risoluzione dei problemi attuali. Una società come l’Inter non puo’ ritrovarsi ad una tale condizione, in quanto segno di mancanza di struttura e capacità organizzativa! Cio’ è provincialismo, segno di una conduzione umorale e affidata ad una approssimazione che rasenta la casualità. Eppoi, da diversi giorni mi frulla una domanda nella testa: come mai rapidi nello spendere 12milioni per questo ragazzo e molto reticenti nello spendere 2milioni per un ragazzo come Bellomo? Premesso che sono contento per l’acquisto del 18enne croato, ma non riesco a capacitarmi la costante riluttanza nell’investire sui ragazzi italiani. Troppe cose che non quadrano. Mi convinco sempre di più che dovranno passare tanti anni per rivedere un’Inter decente. Ho l’impressione che Moratti non aspetti altro che il momento giiusto per passare la mano. Oggi come oggi siamo al Trash!

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