Il clasico ci parla di noi e di quanto di buono c’è nell’Inter

Real Madrid-Barcellona di stasera

Cari amici, nell’ultimo commento sulla serie A salutavo con favore il ritorno degli zero a zero, lo ribadisco dal punto di vista della tattica, degli equilibri e via e via, ma non vorrei che mi avete preso per matto. E’ chiaro che il massimo campionato italiano è ormai in terza fascia a livello europeo, ma sicuramente non si giudica un torneo dai gol segnati, questo è chiaro. Non è quello il problema, anzi paradossalmente i pochi gol dicono buone difese, un aspetto positivo insomma. Però stasera ho visto Real Madrid-Barcellona – finita 2-1 – e devo dire che è stata imbarazzante. ma imbarazzante per noi. Nel senso che si è visto un calcio di un altro pianeta. Non è tanto la tecnica, la tattica, che appunto ce la abbiamo anche noi, ma la velocità di esecuzione delle giocate, la velocità del gioco, che è impressionante. Avete presente quando ai videogiochi si passa ad un livello superiore, ecco uguale. Nel calcio italiano sicuramente c’è più fisicità, ma forse perchè si dà il tempo all’avversario di dare addosso, qui non c’era, dico qui o là al clasico. Non mi fa certo piacere dire questo, ma diciamo che è così. Io credo anche in Spagna come in Inghilterra si gioca con una freschezza mentale, una reattività del pensiero che qui non c’è. Perchè da noi non ci può essere. In Italia i giocatori sono come appesantiti, troppi compiti tattici? Può essere. Ma non sarà che è anche il clima intorno, la cultura sportiva che qui fa di ogni sconfitta un dramma? Sicuramente all’estero però c’è una verticalità del gioco enorme, ma anche il gioco orizzontale che c’è qui può essere dettato dalla paura. In Inghilterra se uno tenta una giocata difficile o profonda ma la sbaglia poi viene applaudito comunque per il coraggio avuto, da noi no. Non parliamo poi dei giovani, magari esaltati se fanno gol all’esordio (quanti ne abbiamo visti?) e poi massacrati alla seconda partita sbagliata. Per questo sono preoccupato per Pio Esposito. Proteggiamolo. Quello che mi rassicura però è che proprio il nostro Chivu sta cercando di fare un calcio più verticale, che poi vuol dire anche meno paura, più freschezza mentale. Sempre queste due cose collegate, velocità di esecuzione con la freschezza mentale e leggerezza. Onestamente vedendo la partita stasera, dico quella del clasico chiaramente, mi chiedo come ha fatto l’Inter ad arrivare in finale di champions due volte in tre anni, perchè è stata una impresa clamorosa e fantastica a dire il vero per una squadra che gioca in un campionato così riduttivo, seppur comunque da non buttare, perchè veramente squadre come Real, Barcellona, PSG, Bayern Monaco, Manchester City, Liverpool, Arsenal, sono di un altro livello ma sopratutto sono “allenate” da campionati diversi. In definitiva ragazzi, prima di dormire fate una carezza alla vostra Inter.